Si è tenuto nei giorni scorsi ilconsiglio di indirizzo di Fondazione Flaminia. La seduta si è conclusa con l’approvazione del bilancio di previsione che anche per il 2024 si conferma in sostanziale pareggio.

In questa occasione, la presidente Mirella Falconi ha espresso soddisfazione per il percorso portato avanti da Flaminia nell’anno in corso. “Sono numerosi i progetti avviati che arriveranno a conclusione nel 2024 e che consentiranno – ha sottolineato – di consolidare e rafforzare ulteriormente la presenza dell’università sul territorio”.

Falconi si riferisce all’ampliamento della sede del corso di laurea in Medicina con la realizzazione di nuove aule, sale studio e studi per docenti, che sarà ultimato entro il prossimo mese di gennaio. Si sono inoltre appena conclusi i lavori di ristrutturazione che hanno riguardato la sede di Ingegneria Edile in via Tombesi dall’Ova. Sul fronte dei servizi è stata avviata la foresteria docenti ed è stato potenziato l’accordo con ASPPI per sostenere la residenzialità degli studenti fuori sede. A questi interventi si affianca l’imminente avvio dei lavori per lo studentato Isola San Giovanni.

Anche il presidente di Campus Mario Neve ha condiviso queste progettualità che si inseriscono comunque in un contesto economico generale non semplice. Neve ha evidenziato l’aumento di studenti iscritti al Campus di Ravenna, con una significativa crescita in particolare degli studenti internazionali, e sottolineato come la collaborazione tra Campus, Curia, Comune e Flaminia abbia consentito di realizzare una corrispondente crescita dell’offerta abitativa. “A livello di spazi – ha concluso – nel 2024, oltre alla conclusione dei cantieri attuali, abbiamo in previsione nuove positive prospettive”.

Ai soci è stato infine dato conto dell’attività svolta da Fondazione Flaminia in qualità di ente gestore del Tecnopolo di Ravenna: grazie al finanziamento ottenuto dalla regione Emilia-Romagna nel 2024 sarà possibile potenziare ulteriormente l’attività di acquisizione e gestione dei progetti nelle tre sedi di Ravenna, Marina di Ravenna e Faenza con ricadute sulla ricerca universitaria e sull’indotto del territorio.