“Riceviamo la seguente lettera: “In data 6 novembre 2023, presso la sede del Parco del Delta del Po, si è tenuta una riunione nella quale l’Ente ha esposto le presunte criticità della proliferazione incontrollata dei daini nella Pineta di Classe e a Lido di Volano, presenti nel parco, e del loro impatto sulla biodiversità, sull’ambiente e sulle altre specie. Al momento, le conclusioni che ho inteso sono state che almeno una parte dei daini dovrà essere abbattuta, perché in contrasto con gli obiettivi prioritari di tutela della biodiversità e perché, stando a quanto sentito, non vi sono soluzioni alternative; ma attendo di leggere il verbale.
In quell’occasione mi sono soffermato ad osservare un manifesto dal titolo “L’anguilla rischia l’estinzione. Salviamola!”. Il manifesto è relativo a un progetto finanziato dal Programma LIFE della Comunità Europea, per la conservazione dell’anguilla (nello specificoAnguilla anguilla). Mi ricordo che in particolare fui colpito da dei contenitori in latta di anguilla marinata in vendita nella stessa sede che avevano un che diSense no sense in relazione al suddetto manifesto. Erano forse il presagio di qualcosa di nefasto?
L’altro giorno, su un social mi appare pubblicizzato l’evento consistente nella vendita di anguille vive – si avete letto bene: “VIVE” – e cefali promosso dal Parco del Delta del Po, presso un locale afferente al Parco del Delta.
Continuando a non capire, mi sono informato: l’Anguilla anguilla, a seguito del forte declino degli stock locali e della drastica contrazione del reclutamento, è inserita nell’allegato III del Protocollo SPA/BIO della convenzione di Barcellona e nell’allegato II del CITES. Lista rossa IUCN – Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (2013) stato di conservazione:Criticaly Endangered (categoria pericolo critico!). Ho letto bene?
Tra l’altro, leggo anche di una concreta mobilitazione nel mondo dell’alta cucina per invitare a non consumare anguilla, con la messa al bando nei menù delle svariate specie prossime all’estinzione, quali appunto anguilla, capitone, tonno rosso ed altre.
Dunque, due pesi e due misure: da un lato i daini vengono definiti dannosi per la biodiversità e quindi da uccidere – incuranti di quasi quaranta mila cittadini che hanno sottoscritto una petizione, incuranti delle associazioni da oltre 10 anni si stanno battendo per avere dati certi sulla reale consistenza e per chiedere soluzioni etiche, incruente e rispettose di tutte le istanze in campo – dall’altro nessun problema se la biodiversità viene minacciata e sacrificata a scopo di lucro in maniera così grave, trattandosi l’anguilla di specie a rischio prossimo di estinzione. Ricordo che le Valli di Comacchio ricadono sia nel Comune di Comacchio che in quello di Ravenna, e nelle acque del ravennate la presenza delle anguille è a fortissimo rischio scomparsa.
Con la seguente lettera non intendo porre interrogativi circa la liceità o meno della cattura e della vendita promossa dal Parco, poiché solo la cattura dell’anguilla nello stadio giovanile, anche detto “ceco”, risulta essere al momento vietata. Tuttavia, mi voglio soffermare sull’ipocrisia di tanti messaggi evidentemente privi di logica, promossi proprio dagli Enti che in primo luogo dovrebbero avere come obiettivo la tutela della natura, e al contempo dovrebbero mettere rigorosamente in secondo piano tutti gli altri interessi in contrasto con la conservazione, anche promuovendo l’educazione ambientale alla sostenibilità ed ai comportamenti eticamente consapevoli e rispettosi”.”
Italia Nostra, Ravenna