“Dopo la partecipatissima visita guidata da un dottore forestale, un ornitologo, un agronomo esperto in piante medicinali e un medico, nuovi appuntamenti per chiedere la tutela dei pini di viale Romagna. Giovedì 13 febbraio, a partire dalle ore 11.30, udienza in Tribunale a Ravenna per la presentazione del Reclamo relativo al Ricorso presentato da 71 cittadini e due associazioni per danno alla salute conseguente all’abbattimento dell’alberata. Prima dell’udienza, appuntamento dalle ore 10 alle ore 11 fuori dal Tribunale, in viale Randi presso il civico 82, dove si svolgerà un presidio per chiedere la tutela del patrimonio arboreo della località e dire basta ai tagli di alberi sani.
Parallelamente all’udienza in tribunale, la partita si giocherà sulle prove di trazione a cui sono già stati sottoposti 5 pini mercoledì 5 febbraio. Cosa dichiareranno gli esiti delle prove?
Destano stupore due fatti: il primo, che il progetto “Parco Marittimo” avesse ignorato qualsiasi valutazione sulla salute effettiva degli alberi, e procedesse con gli abbattimenti per sole finalità architettoniche. Nonostante questo, ha percepito – a nostro avviso in modo quantomeno dubbio – i finanziamenti PNRR, che invece prevedono il rispetto del principio di non recare danno ambientale significativo. Solo grazie all’intervento dei cittadini non si è fatta piazza pulita dei pini come se si trattasse di semplice arredo urbano passato di moda. Il secondo, che tali prove vengano condotte nonostante una prima valutazione visiva, dove uno dei massimi esperti d’Italia, il dottor Gian Pietro Cantiani, valutava gli alberi in buono stato di salute. Alle considerazioni del dottor Cantiani si sono aggiunte quelle del dottor Daniele Zanzi, anch’egli esperto di fama internazionale. A questi due fatti sommiamo il fermo diniego da parte del Comune di consentire ai cittadini di effettuare a loro volta prove, tramite tecnici qualificati. Ad ogni buon conto, le prove effettuate sui 5 pini hanno smentito le paventate condizioni di pericolosità già annunciate dall’assessora durante le numerose discussioni di un atto presentato dal consigliere Ancisi sul tema. Le prove condotte si sono svolte senza criticità o situazioni di pericolo. Due attiviste, che hanno presenziato tutto il giorno all’esecuzione delle prove, hanno potuto constatare come tutti gli alberi siano restati ben saldi al loro posto e si siano leggermente flessi una volta sottoposti ad un tiro di alcuni quintali, per poi riprendere la posizione verticale. Dunque, una situazione omogenea senza criticità particolari, che potrebbe essere rappresentativa di tutto il viale e che farebbe ben sperare. Fatto salvo che i risultati andranno incrociati con altri dati e che, a quanto parrebbe, la discrezionalità del giudizio del tecnico incaricato (dottor Morelli) potrebbe anche ribaltare il risultato: dunque, tutto dipenderà se da parte del Comune prevarrà l’intenzione di conservare questo patrimonio straordinario come chiesto da quasi 3000 cittadini di cui 1000 residenti, o di sbarazzarsene. Nel frattempo, proprio durante le prove, a pochi metri, lungo viale Byron, venivano distrutti a colpi di benna una ventina di pini sanissimi pluridecennali, per far posto all’ennesima sciagurata cementificazione da parte della solita immobiliare che impera da decenni lungo la riviera per saturare ogni spazio disponibile. Uno spettacolo violento, brutale e gratuito restituito da un filmato che ha lasciato attoniti tantissimi cittadini.
Così come successo nella vicina frazione di Fosso Ghiaia, che pochi giorni fa ha visto sparire da un giorno all’altro i magnifici pini che ornavano e ombreggiavano la piazza principale.
Nel vicino comune di Cervia, invece, ben consapevoli delle loro peculiarità e del valore aggiunto che assicurano alle proprietà immobiliari, si ripiantano giovani pini in sostituzione di quelli malati abbattuti.”


























































