CGIL, CISL, UIL della provincia di Ravenna, anche a fronte del perpetrarsi di gravi infortuni sul lavoro nel nostro territorio, ribadiscono con forza la necessità di un convinto maggior impegno collettivo a garanzia del diritto alla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nell’ambito dei luoghi di lavoro.

Nel tempo, grazie al confronto tra CGIL CISL UIL, Organizzazioni Datoriali e Istituzioni, il nostro territorio è stato in grado di esprimere importanti elementi di condivisione codificati in particolare nel Patto territoriale di comunità per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità, nel Protocollo sul Progetto per il miglioramento della sicurezza sul lavoro nell’ambito del sito portuale di Ravenna, e ancora nel Protocollo appalti privati e nel Protocollo appalti pubblici.

Si tratta di accordi che si collocano nella cornice delineata in materia dal Patto Regionale per il Lavoro e il Clima, che prevede tavoli provinciali, a Ravenna è coordinato dalla Prefettura, con lo scopo di individuare ed attuare nel territorio le azioni più idonee al superamento dell’attuale tragica situazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Passi importanti, compiuti sotto l’egida ed il coordinamento a volte del Prefetto, a volte della Presidenza della Provincia. Strumenti che hanno però bisogno di continui aggiornamenti e che per funzionare necessitano del contributo di tutte le parti che ne hanno condiviso i valori fondanti.

Più volte nel tempo CGIL CISL UIL hanno sollecitato la convocazione del tavolo di coordinamento del Patto Territoriale, avanzando anche proposte per un’azione più incisiva e per l’attuazione di alcuni degli obiettivi contenuti nel Patto. Ogni richiesta è purtroppo caduta nel silenzio, mentre si avvicina la prima scadenza di attuazione.

A fine gennaio è stato definito un primo aggiornamento del Protocollo sicurezza in ambito portuale, per allineare finanziamenti e operatività ed avviare inoltre il percorso per il suo rinnovo complessivo. Da allora, nonostante ripetuti solleciti per addivenire alla firma del documento, tutto tace.

Nell’ambito dei percorsi di aggiornamento dei protocolli sugli appalti, sul versante appalti pubblici siamo in attesa secondo i tempi concordati di una proposta di revisione elaborata dalla parte pubblica, mentre sul versante appalti privati da tempo è pronto un primo strumento operativo di prevenzione per il settore edile, ma il confronto sull’impianto complessivo è fermo dal 7 aprile u.s.

Questo stato di inerzia non può permanere se davvero tutti sono convinti dei principi più volte dichiarati in occasione di eventi tragici e degli impegni sottoscritti. CGIL CISL UIL ritengono indispensabile riprendere con urgenza il confronto con Associazioni datoriali e Istituzioni al fine di portare a compimento i percorsi intrapresi e chiedono quindi pubblicamente una rinnovata disponibilità di tutte le parti ad un incontro, sotto l’egida del Prefetto o della Presidente della Provincia che siamo certi si faranno carico della convocazione.