Arrivano dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna le consuete e preziose valutazioni degli effetti della pandemia sull’economia provinciale. Brusca la caduta, nel 2020, della ricchezza prodotta nella nostra provincia (-8,2%), leggermente inferiore a quella registratasi per l’Emilia-Romagna (-9,2%) e per l’Italia (-9,1%). Al contempo, l’Ufficio Studi e Statistica dell’Ente di Viale Farini prevede, per il 2021, una crescita – seppur parziale – del +5,4%, che, in ogni caso, non compenserà le perdite fin qui subite dall’economia ravennate a causa della pandemia.

A contribuire alle stime di crescita previste per quest’anno – spiega la Camera di commercio – l’incremento del reddito disponibile (+3%) e dei consumi delle famiglie (+5,1%), oltre che una nuova spinta delle esportazioni, che dovrebbero attestarsi sul +6,2%. In crescita, nel 2021, anche il valore aggiunto per abitante (27.700 euro), a fronte dei 29.000 euro del 2019 e dei 26.300 euro del 2020, che si stima porterà a fine anno il valore provinciale della ricchezza prodotta dai 10,2 miliardi di euro del 2020 ai 10,7 del 2021, sebbene ancora lontani dal valore del 2019 (11,3 miliardi di euro).

Tra i comparti economici, a soffrire di più, nel 2020, i settori dell’Industria (-10,8%, +9,2% nel 2021) e dei Servizi, in particolare del Turismo e della Ristorazione (-8,1%, +4,3% nel 2021). Decisamente più contenuta la contrazione del valore aggiunto delle Costruzioni, attestatasi sul -0,5% e che, quest’anno, dovrebbe toccare +13,1%.

Gravi gli effetti della pandemia anche sull’export ravennate (-12,6% rispetto al 2019), risultato peggiore sia rispetto a quello dell’Emila-Romagna (-9,5%) che dell’Italia (-11,5%). Vendite all’estero che, nel 2021, sosterranno l’economia provinciale ma che non andranno oltre il +6,2% (+6,8% in Emilia-Romagna e +7,1% in Italia).

Il Covid non risparmia neppure il mercato del lavoro, che, nel 2020, ha registrato un calo dell’occupazione del -2,2%, a fronte del -1,7% dell’Emilia-Romagna e del -1,9% dell’Italia, ed un aumento del tasso di disoccupazione al 5,4%, a fronte del 6% dell’Emilia-Romagna e del 9,4% dell’Italia. Tasso di disoccupazione – conclude la Camera di commercio – che, nel 2021, per la provincia di Ravenna dovrebbe ulteriormente aumentare, attestandosi sul 6,2%.

Un verdetto inequivocabile che, per il commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna, Giorgio Guberti, richiede “una presa d’atto, convinta e necessaria in questo momento storico, della centralità economica e sociale dell’impresa, tutelandone gli interessi ed elevandone la competitività. Libertà di iniziativa economica, semplificazione, riduzione degli oneri amministrativi e tempi certi di pagamento nelle transazioni commerciali tra privati e con la pubblica amministrazione, ha concluso Guberti, sono alcuni dei temi su cui occorre lavorare senza indugio”.