Una delegazione di cooperatori romagnoli ha partecipato alle celebrazioni per i 138 anni della bonifica dell’Agro romano e i 160 anni dalla nascita di Nullo Baldini che si sono tenute sabato 25 e domenica 26 novembre a Ostia Antica e Maccarese. Erano presenti il presidente della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli, il responsabile delle cooperative agroalimentari di Legacoop Romagna Stefano Patrizi, il presidente del Consorzio di bonifica Stefano Francia, un gruppo di soci del Circolo Cooperatori romagnoli e una rappresentanza delle cooperative agricole braccianti della provincia di Ravenna, in particolare giovani che hanno seguito i percorsi formativi sui principi e la storia del movimento cooperativo. In rappresentanza del Comune di Ravenna ha portato il suo saluto il presidente del consiglio comunale Massimo Cameliani.

Sono proprio le Cooperative agricole braccianti che hanno raccolto l’eredità dell’Associazione generale degli operai braccianti del Comune di Ravenna, prima cooperativa di bracciantato agricolo operaio del mondo, fondata nel 1883 a Ravenna per iniziativa di Nullo Baldini. L’anno successivo i braccianti si aggiudicarono l’appalto per i lavori di bonifica idraulica del litorale romano e il conseguente risanamento ambientale del territorio, in condizioni di lavoro e ambientali durissime, in una zona profondamente segnata dalla malaria.

I cooperatori romagnoli hanno visitato i luoghi simbolo di quella storia, tra cui Tor Boacciana, dove vennero traghettati i ravennati da Fiumicino a Ostia il 25 novembre del 1884 dopo il lungo viaggio in treno che li aveva portati dalla Romagna a Roma. Furono 500 uomini e 50 donne a partire dalla stazione di Ravenna con il compito di risanare le terre paludose nel delta del Tevere.

Le iniziative sono state promosse dalla  Cooperativa Ricerca sul Territorio CRT in collaborazione con la Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna e la partecipazione di numerosi enti e istituzioni di Ostia e Maccarese. Come da tradizione era presente anche la società di canterini romagnoli gruppo Pratella Martucci, che ha eseguito a cappella i brani più celebri legati al periodo.

«È importante continuare a raccontare ai cooperatori, specialmente i più giovani, da quali sforzi e sacrifici sono nate le loro cooperative – dice Patrizi – rinnovando nel tempo il senso di comunità da cui è partita la nostra storia. Solo in questo modo possiamo costruire un presente e un futuro in cui i valori di quei pionieri rimangono vivi nell’esperienza di tutti».