Nella seduta di lunedì 22 dicembre 2025 il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha approvato il bilancio di previsione 2026-2028.
Il bilancio è stato approvato con i voti favorevoli dei gruppi Centro sinistra per la Bassa Romagna, Vivi Bagnara, Alleanza Verdi sinistra – Partito socialista italiano; contrari i gruppi Unione civica e Gruppo Misto. Il Dup (Documento unico di programmazione) per il medesimo triennio è stato approvato con la stessa votazione.
L’approvazione è arrivata dopo un percorso di illustrazione dei contenuti del documento alle associazioni di categoria e ai sindacati, ai quali il documento è stato presentato in due riunioni dedicate martedì 16 e mercoledì 17 dicembre.
«Si è trattato di incontri lunghi e dettagliati – commenta Riccardo Graziani, sindaco referente per il Bilancio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -, sempre utili e necessari per un proficuo confronto con i protagonisti del sistema economico del territorio».
Nel Bilancio di previsione per il triennio 2026-2028 sono previste risorse complessive a pareggio (ovvero con entrate equivalenti alla spesa): per il 2026 circa 80 milioni di euro, per il 2027 e il 2028 circa 67 milioni.
L’Unione, essendo essenzialmente un ente a finanza derivata, trae la maggioranza delle proprie risorse dai trasferimenti (poco meno di 29 milioni di euro) dai Comuni afferenti).
La parte preponderante della spesa riguarda i servizi educativi e i servizi sociali, ai quali vanno quasi 32 milioni di euro complessivi, mentre poco più di 7 milioni andranno a Protezione civile e Polizia locale, con oltre 4 milioni destinati ad Ambiente e territorio.
Il totale degli investimenti relativi alla sola Unione ammonta per il 2026 a 7.678.988,22 di euro. La gran parte è relativa ai progetti dell’Atuss, per oltre 6 milioni di euro, oltre al progetto per nuovi spazi di aggregazione nell’ambito dell’Auditorium di Lugo per quasi 600mila e al progetto giovanile Desteenazione per quasi 400mila, e ad altri investimenti importanti su Protezione civile e informatica.
«Negli ultimi anni, nel campo degli investimenti è particolarmente tangibile il valore aggiunto dell’Unione comunale – sottolinea il sindaco Graziani -. È infatti sempre utile ribadire che gli investimenti dell’Unione sono opportunità per i singoli Comuni, che difficilmente potrebbero avere il peso specifico necessario per vincere alcune tipologie di bando pubblico. Così facendo, invece, e senza gravare sui bilanci comunali, riusciamo a portare interventi aggiuntivi sul territorio, volti a migliorare la qualità della vita di tutti. E questo oltre alle economie di scala che la stessa Unione consente».
L’azione dell’Unione è riuscita anche a far fronte ad alcuni aumenti di spesa legati ai rinnovi dei CCNL e all’inflazione: in tal modo le tariffe dei servizi a domanda individuale su educativi e servizi sociali vedranno una mera indicizzazione dell’1,5 %. Peraltro, per i servizi educativi, tale percentuale si applicherà solo da settembre 2026; nel complesso, su base annua, si tratta di uno 0,5% di aumento. Ricordiamo inoltre che servizi educativi e servizi sociali costituiscono le due grandi connotazioni del bilancio dell’Unione, costituendo, al netto di poste straordinarie di bilancio, oltre il 60% della spesa dell’unione.
Venendo ai tributi, nonostante le difficoltà affrontate dagli enti locali in questo frangente storico, non ci sono stati aumenti da parte dei nove Comuni dell’Unione.
«Il bilancio dell’Unione, nonostante gli aumenti di spesa dovuti a rinnovi contrattuali e inflazione, riesce a mantenere i servizi erogati alla popolazione senza rendere necessarie manovre fiscali da parte dei Comuni – commenta Riccardo Graziani, sindaco referente per il Bilancio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -. Riusciamo a mantenere in equilibrio questo sistema grazie alla reiscrizione di economie generate nelle annualità precedenti; alla bontà del lavoro svolto in passato. Auspichiamo tuttavia che, per il futuro, il Governo nazionale individui provvedimenti in aiuto alle autonomie locali e delle nostre comunità. I Comuni sono i destinatari degli effetti delle scelte operate a livello nazionale nelle leggi finanziarie dello scorso anno e di quello precedente: scelte che determinano in particolare un irrigidimento della spesa corrente. Nonostante questo, il sistema degli enti locali della Bassa Romagna continua a portare avanti investimenti rilevanti sul territorio, per oltre 46 milioni di euro complessivi nel 2026. Cifre importanti, anche se c’è comunque l’incognita su quale sarà il futuro nella fase post-Pnrr».




























































