Il parco verde senza nome collocato a Ravenna tra via Cardinal Lercaro, che porta al Lidl del quartiere Nullo Baldini, e via Enrico Fermi, che porta alla Chiesa del S.S. Redentore, è nato nel 1975 circa come un ritaglio di spazio libero dalle costruzioni di un quartiere formato da palazzoni di colore mattone a 3 o 4 piani, costruito per i nuovi insediamenti di tante famiglie. Vicino è presente una scuola primaria e varie attività commerciali, un panificio e un bar.
“In questo parco, furono piantati molti alberi, per incentivare l’ombreggiatura e il benessere delle persone che vivevano in zona. Era stato recintato, sui bordi connessi alle strade suddette, con una rete semplice, presto decaduta. Vi erano state collocate due porte da calcio, che per anni hanno ospitato centinaia e centinaia di ragazzi e adulti che disputavano partite e tornei di pallone” ricorda Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna e candidato sindaco.
“Le piante ad alto fusto sono cresciute, regalando ombra e frescura ai residenti del palazzo confinante sul lato est di via Ippolito Nievo. Di questo verde hanno beneficiato moltissime persone, che tuttora ne usufruiscono quotidianamente, in ogni stagione, spesso accompagnando i loro cani a fare una passeggiata.
Con il tempo, purtroppo, la comunità dei dintorni ha continuato ad invecchiare ed il parco, sempre meno frequentato da giovani e sportivi, ha ospitato anche sbandati di vario genere, irrispettosi dell’ambiente e delle norme che ne regolano la fruizione”.
Il parco, hanno più volte denunciato i residenti, è così diventato, nonostante il cartello di divieto, un mero attraversamento-scorciatoia di mezzi a motore e monopattini tra le opposte strade confinanti.
“Sorge dunque la necessità di introdurre alcuni miglioramenti per rendere il parco una vera area di relax e di benessere, pulito, curato nel verde e sicuro da frequentare. In particolare, sembra opportuno che questa Amministrazione comunale:
demandi alla propria Commissione toponomastica di dare un nome, secondo i propri criteri tecnici di scelta, al parco in oggetto, come già avvenuto col vicino parco- giardino di via Badiali, a sud del Lidl, che è stato intitolato a don Dino Guerrino Molesi;
reintroduca una solida recinzione ai lati del parco confinanti a sud con via Lercaro, lungo il quale transitano veicoli a forte velocità, e con via Fermi a nord, da dove motorette e monopattini si infilano spesso al suo interno;
salvaguardando con cura le alberature esistenti, introduca nuove appropriate piantumazioni di alberi nel quadrato prospiciente la chiesa e nel rettangolo di maggiore lunghezza del parco, per creare una isola di benessere rispetto al calore cittadino, in coerenza col piano ambientale della riforestazione urbana, e con lo scopo di riportare in loco la fauna che un tempo lo popolava: pipistrelli, passerotti, cinciallegre, picchio rosso, pettirosso, rondini ed anche un falco”.
Ancisi ha quindi presentato un ordine del giorno in consiglio comunale per “incaricare il servizio Tutela dell’Ambiente di approntare un piano di riqualificazione del parco cittadino ubicato tra le vie Lercaro e Fermi”.

























































