Ho ricevuto ieri pomeriggio, domenica 21 luglio, il messaggio seguente, che riporto pari pari, firmato dal sig. Carlo Vassura, da me identificato, che mi ha autorizzato a diffonderlo anche specificando il suo nome.

“Buongiorno sig. Ancisi.

La disturbo per segnalarLe una situazione al Pronto Soccorso di Ravenna, che reputo disastrosa a mio avviso, dovuta a una carenza del personale addetto

Mia suocera, classe 1951, all’inizio di Luglio (attorno al 10), è caduta battendo la schiena e, sentendo forte dolore, si è recata al PS di Ravenna; dopo una lastra è stata dimessa con:

  1. sospetta frattura di una vertebra;
  2. consiglio di portare un busto da acquistare in ortopedia;
  3. TAC di approfondimento prenotata dal medico del PS da effettuare il 18 luglio presso l’ospedale di Lugo;
  4. riposo;
  5. rivisita dopo la TAC.

Aveva molto male, ma, fidandosi, ha aspettato una settimana, sopportando dolori atroci, per effettuare la TAC. Fatta la TAC il 18 e ritirato il referto nella serata del 19, il 20, cioè ieri di prima mattina, si è recata nuovamente al PS per farsi vedere. I medici del PS, una volta visto il referto, si sono subito allarmati: “Doppia frattura di una vertebra con interessamento del midollo. Lei è gravissima. Rischia la paralisi”.

Quindi è stata immediatamente allettata e il referto è stato inviato al dipartimento di neurochirurgia a Cesena. Nell’attesa della risposta, mia suocera è stata letteralmente abbandonata, senza niente da mangiare.

Nella tarda serata di ieri, la dottoressa in servizio le si è avvicinata e le ha detto che da Cesena la risposta era stata vaga e la stessa dottoressa del PS di Ravenna confessava di non sapere come comportarsi (se dimetterla o ricoverarla) nell’attesa di una risposta più precisa da parte di Cesena. Intanto è passata la notte senza che le fosse somministrato un pasto.

Questa mattina, mia moglie è andata al Pronto soccorso e l’ha trovata sotto una finestra ancora senza niente da mangiare. Avendo cercato di parlare con il medico di turno questa mattina, egli si è accorto che in tutta la giornata di ieri non era stata disposta nemmeno una visita ortopedica: visita che è stata subito richiesta ed effettuata nella tarda mattinata di oggi. C’era solo un medico in servizio con oltre venti persone in attesa e, dalle 9.00 della richiesta, la visita è stata fatta alle 11.00 circa. Alle ore 12.00 la signora è stata finalmente ricoverata in ortopedia in attesa del ricovero al nosocomio di Cesena per l’operazione chirurgica estremamente necessaria.

Non mettiamo in dubbio la professionalità dei medici, né che il responso e l’intervento debbano arrivare da un altro nosocomio. Però penso che un maggior occhio di riguardo nei confronti di un paziente ci possa, anzi, ci debba essere.

Carlo Vassura”.

Non mi addentro in un esame tecnico che non mi compete, rilevando tuttavia che i tempi di attesa, le peregrinazioni e il trattamento a cui l’anziana signora è stata sottoposta prima di essere destinata all’intervento chirurgico urgentemente necessario non sembrano adeguati ad un dipartimento ospedaliero di prim’ordine. Chiedo dunque come intende darne spiegazione al sindaco, che, in rappresentanza dei cittadini ravennati, è membro della Conferenza Sociale e Sanitaria, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna.