Due anni e mezzo di intense attività; questo è il periodo di tempo che ha impegnato il personale dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Romagna nelle iniziative del Progetto Interreg n. 608 ADRION – Adriaticaves finanziato dall’Unione Europea.

Questo progetto ha avuto come obiettivo quello di promuovere il patrimonio archeologico e naturalistico delle aree carsiche della regione Adriatico-Ionica attraverso la realizzazione di strategie comuni e interventi finalizzati alla tutela di questi ambienti e al miglioramento della sostenibilità turistica.

Sette i partner che hanno collaborato insieme per creare una rete di grotte visitabili gestite in maniera sostenibile e identificate da un unico logo, quello di “Adriaticaves”. Per l’Italia il nostro Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Romagna e il Parco Nazionale della Majella, mentre hanno partecipato per la Croazia il Parco Naturale di Velebit, per il Montenegro Lipska pećina (Grotta Lipa), per la Bosnia Ervegovina l’Ente per la gestione delle aree naturali protette di Sarajevo, per la Serbia il Comune di Čačak ed infine per l’Albania il distretto di Scutari

Nei territori gestiti dall’Ente Parchi Romagna, la partecipazione a questo progetto europeo ha consentito la realizzazione di veri e propri interventi volti a migliorare lo stato di tutela dell’habitat di grotta in alcuni siti, a migliorarne la gestione e l’accessibilità, a incrementare il patrimonio di conoscenze relative alla frequentazione protostorica delle cavità naturali del Parco della Vena del Gesso romagnola e cercare di ampliare l’offerta turistica legata a queste aree.

Tante le azioni realizzate e per un importo finanziato di quasi 300.000 euro. Alcune svolte nella Riserva naturale che ospita le Grotte di Onferno, nel riminese, come le operazioni di rimozione di rifiuti all’interno della grotta.

Altre attività hanno interessato il Parco della Vena del Gesso Romagnola come la sostituzione di una passerella in legno con un grigliato in ferro zincato nella Grotta Tanaccia e il ripristino della staccionata lungo il sentiero di accesso, l’adeguamento dell’impianto elettrico della galleria dell’excava Marana, la conduzione di una campagna di scavi archeologici all’interno della Grotta del Re Tiberio e tutta una serie di lavori che hanno consentito di rendere visitabile, e allo stesso tempo tutelare, la cava romana di lapis specularis presso Ca’ Toresina.

Nell’ambito di questo progetto sono state coinvolte anche le Guide speleologiche del Parco della Vena del Gesso Romagnola, anche al fine di generare progetti di frequentazione turistica sostenibile.

L’evento internazionale finale è fissato per venerdì 12 marzo 2021 a partire dalle ore 9.00. La partecipazione alla conferenza è aperta a tutti, previa registrazione gratuita al link:

http://bit.ly/adriaticaves_conference

Nel corso dell’evento online sarà anche presentato il volume fotografico “The Book of Caves” che descrive tutte le grotte della rete di Adriaticaves e che saranno illustrate nel corso della conferenza finale del progetto.

Grande soddisfazione, quindi, per l’Ente Parchi Romagna e la sua comunità, per aver avuto la capacità progettuale e gestionale di fondi europei che ci hanno consentito di affermare a livello internazionale il territorio delle aree protette romagnole e di realizzare opere in grado di contribuire alla ricerca storica e scientifica e a generare modelli di conservazione e promozione di un inestimabile patrimonio archeologico, naturalistico e geologico delle aree carsiche romagnole.