“Ottimo il piano della Regione Emilia-Romagna che, tramite una propria spesa di 14,2 milioni di euro, si prefigge di piantare entro quattro anni 4 milioni e mezzo di alberi, chiamando a collaborarvi enti pubblici locali, cittadini, imprese, associazioni e scuole. Benché il progetto sia da definire compiutamente e da realizzare con piani locali da predisporre, è senz’altro encomiabile l’obiettivo di creare 10 mila ettari verdi in più, riducendo di 45 mila tonnellate l’anno l’anidride carbonica in atmosfera” afferma Alvaro Ancisi, Capogruppo di Lista per Ravenna. 

“La valanga di celebrazioni diffusa all’informazione pubblica con la posa del primo albero a Bobbio consiglia però di non esagerare nei trionfalismi, limitando al massimo la sceneggiata delle autorità impegnate a zappare qualche zolla per ogni nuovo impianto di albero. Che questa regione non sia tutta verde, è dimostrato, come ultimo esempio, dalla cementificazione del proprio suolo nel 2019″ prosegue Ancisi. 

“Secondo l’ultimo rapporto ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), pubblicato il 21 settembre scorso, l’Emilia-Romagna, dove si è fatto del “consumo zero” un cavallo di battaglia elettorale, ha invece consumato in un solo anno quasi 200 mila ettari di terreno vergine, pari all’8,9% del dato nazionale. Uno sviluppo enorme se si pensa che l’anno precedente questa percentuale era stata del 7,1%, cioè un quarto in meno. Siamo al quinto posto tra le regioni d’Italia per cementificazione, ma l’applicazione della nuova legge regionale del 2017, volta a ridurre drasticamente questo trend, è stata nuovamente rinviata di un altro anno” dichiara Ancisi. 

“Di qui, come sappiamo bene, il primo posto in graduatoria di Ravenna, tra i 328 comuni emiliano-romagnoli, con quasi 7 mila ettari di terreno consumati nel solo scorso anno. “Rivoluzione verde”, “Emilia-Romagna corridoio verde d’Italia”? Un po’ di pudore, almeno” conclude Alvaro Ancisi.