Il candidato a sindaco Lorenzo Ferri del Partito Comunista interviene sul dramma delle morti sul lavoro in una conferenza stampa tenutasi questa mattina.

“Come Partito Comunista insieme ai compagni di FLMUniti-Ravenna, abbiamo deciso di dire basta!

Vogliamo alzare la nostra voce e denunciare, di fronte alla stampa e alla città, le vergognose condizioni lavorative presenti nel ravennate, ed in particolare nei settori industriali e portuale. Come abbiamo anticipato nelle note stampa antecedenti all’incontro di oggi, alla fine dell’iniziativa consegneremo una lettera al Prefetto per richiedere un incontro dove espliciteremo le nostre richieste e le nostre idee per porre fine alle morti bianche e ai profitti dei padroni sulla pelle dei lavoratori.
Mentre troppo spesso e con troppa facilità questi incidenti vengono derubricati come fatalità, casi o errori, noi preferiamo definirli omicidi, perché sono causati dalla mancanza delle più basilari norme di sicurezza oppure dai ritmi frenetici a cui i padroni spingono i lavoratori.

Pensiamo inoltre che le responsabilità della politica siano rilevanti, se non decisive. Da anni, Ravenna è governata da giunte di destra che si sono piegate agli interessi del capitalismo locale, tradendo la classe lavoratrice sempre più abbandonata a sé stessa ed in balia dei padroni. Ed è dunque palese il perché i temi della sicurezza sul lavoro e dei diritti di tutte e tutti non siano mai stati una priorità per chi ha governato.

Pertanto intendiamo fare una serie di proposte che vadano a migliorare radicalmente le condizioni attuali: Pensiamo che:
1.L’Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro debba fornire i dati del monitoraggio ad ogni trimestre.
2.Debbano essere previste severe sanzioni qualora fosse accertata la responsabilità dell’azienda nell’incidente. Le sanzioni non dovranno mai essere inferiori all’1% del fatturato annuo;
3.Debba essere aumentato il personale adibito ai controlli attraverso un piano di nuove assunzioni; i controlli dovranno essere periodici ed intensi soprattutto nelle aziende considerate ad alto rischio.
4.Debbano essere inseriti corsi di formazione anche all’interno delle scuole in cui si faccia sensibilizzazione sul tema della sicurezza sul lavoro e nei luoghi di lavoro
5.Sia necessario attivare una linea diretta con l’ispettorato del lavoro, in modo che i lavoratori (o i sindacati) possano far pervenire in maniera sicura (anche anonima se richiesto) denunce di violazione dei propri diritti in ambito lavorativo e di sicurezza sul lavoro.

Occorre lottare per cambiare il sistema. L’unico strumento utile è il Partito Comunista.