Una esercitazione complessa notturna, organizzata e coordinata dall’8° M.R.S.C. (MARITIME RESCUE SUB CENTER) della Direzione marittima dell’Emilia Romagna, si è svolta lungo le acque marine antistanti la riviera romagnola, in adesione alle linee guida nazionali impartite dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, in veste di Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (I.M.R.C.C. – ITALIAN MARITIME RESCUE COORDINATION CENTRE).
Oltre all’intervento delle Unità Costiere di Guardia (U.C.G.) di Ravenna, Rimini e Cervia, hanno preso parte il Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico (FE), l’ENAV di Bologna e Rimini, il 15° Stormo e l’83° Gruppo dell’Aeronautica Militare di Cervia, il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Rimini, la Sezione Operativa Navale Guardia di Finanza di Marina di Ravenna e si è avuto il contributo della Direzione Regionale Vigili del fuoco di Bologna e del relativo Nucleo Elicotteri oltreché del Servizio 118 Romagna Soccorso e della Polizia Locale di Cervia.
L’esercitazione ha simulato l’ammaraggio di un aeroplano da turismo nelle acque marittime del Comune di Cervia. L’aeroporto ha così attivato la catena di soccorso marittimo, in quanto la Guardia Costiera ha il compito di coordinare e gestire tutti gli eventi di pericolo in mare, impiegando sia le proprie risorse specialistiche che quelle in concorso degli altri Organi dello Stato e finanche dei privati, allo scopo di garantire la salvaguardia della vita umana in mare.
L’articolata operazione, preceduta dalla stesura di un apposito documento d’impianto poi condiviso con tutti i protagonisti, ha permesso di testare la bontà delle procedure predisposte dagli attuali “Piani Operativi d’intervento” nonché di addestrare il personale dei vari Enti/Comandi coinvolti ad interagire nel puntuale scambio informativo. Sono così state coinvolte sia le relative Sale Operative e impiegate complessivamente tre motovedette della Guardia Costiera, una motovedetta della Guardia di Finanza ed un elicottero dell’Aeronautica Militare, oltre a tre mezzi terrestri.
Nonostante l’esercitazione si sia svolta in orario di buio ed condizioni meteomarine non del tutto favorevoli, le operazioni si sono regolarmente concluse con il ritrovamento dell’oggetto di ricerca, precedentemente abbandonato alla deriva, grazie alla puntuale pianificazione ed esecuzione degli schemi di ricerca da parte di tutti i mezzi cooperanti, incluso poi l’intervento in acqua degli aerosoccorritori.
L’esercitazione, anche se svolta in chiave ridimensionata, in ragione alle notorie limitazioni esistenti atte a contrastare la diffusione della pandemia in corso, ha incrementato il sinergico apporto tra i diversi Comandi/Enti partecipanti e delle relative articolazioni, consentendo così anche un’analisi critica degli specifici piani e delle procedure predisposte, onde poter migliorare l’efficienza dei quotidiani servizi erogati.