La Biennale del Mosaico Contemporaneo rappresenta una delle più importanti manifestazioni culturali del nostro territorio. Il ritorno, dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, di questo appuntamento unico nel suo genere è una grande opportunità per Ravenna. Il fatto che il MAR dedichi l’evento inaugurale a un gigante dell’arte come Marc Chagall, valorizzando le sue connessioni con il mosaico e con i maestri artigiani ravennati, è un segnale positivo che rende merito alla professionalità del suo direttore Roberto Cantagalli.
“Tuttavia, come candidato sindaco ma prima di tutto come cittadino – afferma Nicola Grandi – sento di dover esprimere un’esigenza profonda che ascolto sempre più spesso dai ravennati: la Biennale è bella, ma non parla davvero alla città. Se non fosse per nomi di richiamo internazionale come Chagall, molti cittadini non saprebbero nemmeno che sta accadendo qualcosa di così importante a pochi passi da casa”.
“Questo ci dice una cosa chiara: serve un legame più forte tra la Biennale e Ravenna – continua il candidato sindaco della coalizione di centro-destra composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e lista civica Nicola Grandi -. Serve coinvolgere di più le scuole, i quartieri, le associazioni, i laboratori artigiani, i commercianti. Serve portare il mosaico fuori dai musei”
“Qualche esempio di come farlo? – incalza Grandi – Dedicando una crociera al mosaico!”. Un altro esempio, di cui Grandi ha già ampiamente parlato, è quello di usare il mosaico per ridare nuova vita alle vetrine dei negozi sfitti. Nel cuore del centro storico, infatti, molte vetrine vuote raccontano oggi una storia di abbandono, ma si potrebbero trasformarle in spazi di bellezza riempiendole con installazioni decorative in mosaico realizzate dai tanti mosaicisti – anche giovani ed emergenti – che animano il nostro territorio. Senza bisogno di riattivare le utenze, questi negozi sfitti tornerebbero così a vivere, diventando vetrine d’arte a costo zero: una forma di promozione reciproca, che valorizza sia i locali in cerca di nuova destinazione, sia i talenti artigiani che li rendono unici.
Precisa Grandi: “Il mosaico è parte profonda della nostra identità culturale, ma rischia di restare confinato a eventi per addetti ai lavori se non riusciamo a renderlo vivo e partecipato. E fa una promessa: “Come sindaco, mi impegnerò a riposizionare la Biennale come un evento della città intera, e non solo per la città. Vanno aumentati gli investimenti, non solo per portare mostre d’eccezione, ma per creare un tessuto culturale continuo e diffuso che duri ben oltre i tre mesi della kermesse”
Ravenna è la capitale mondiale del mosaico e deve fare di tutto per tornare ad essere riconosciuta come tale.
























































