Anche laddove la malattia non abbia più possibilità di guarigione la persona si può e si deve sempre curare, fino all’ultimo giorno. È su questo assunto che le cure palliative rappresentano una fase della presa in carico del paziente oncologico molto importante, che ha assunto sempre maggior valore da quando, nel 2013, sono state riconosciute come una disciplina sanitaria autonoma anche in Italia. Aiutare la gestione dei sintomi; migliorare la qualità di vita; alleviare il peso dei momenti più critici dalle spalle dei famigliari; sono solo alcuni degli aspetti di cui questa branca si occupa. Ma qual è la situazione in Romagna? Come si integrano le cure palliative al percorso di terapie oncologiche? Quali sono le nuove sfide che questa disciplina deve affrontare nella modernità? Di questo e di molto altro si parlerà nel corso di un convegno organizzato dall’Istituto Oncologico Romagnolo in collaborazione con l’AUSL Romagna, il Comune di Ravenna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e OMCeO Ravenna, in programma per sabato 25 marzo dalle ore 9:30 alle ore 12:30.

Il titolo dell’iniziativa, che si terrà presso Casa Matha di Piazza A. Costa 3, è “L’importanza delle cure palliative nella medicina moderna”. Si tratta di un’assemblea divulgativa pensata precipuamente per gli studenti della nuova Facoltà di Medicina della città bizantina, per formare i professionisti del domani sull’importanza della disciplina che probabilmente più di tutte mette al centro i bisogni e le esigenze della persona in difficoltà. Tuttavia l’incontro è rivolto anche alla cittadinanza e, per sancirne ulteriormente l’importanza, vedrà la partecipazione di tutti i Primari delle Cure Palliative della Romagna. Dopo i saluti istituzionali di rito aprirà i lavori il dott. Marco Maltoni, Direttore del Servizio Cure Palliative AUSL Romagna, con un intervento sulle sfide poste dalla moderna medicina a quella branca che Cicely Saunders, l’infermiera che più di tutti ha dato un contributo alla diffusione degli Hospice, definiva “il metodo di assistenza che permette di raggiungere i luoghi più reconditi della persona”. A seguire la Responsabile per il territorio di Rimini, la dott.ssa Cristina Pittureri, illustrerà come si è passati dalla normativa al modello della rete locale di cure palliative dell’AUSL Romagna. Il dott. Stefano Tamberi, Direttore dell’Unità Complessa di Oncologia della provincia, spiegherà come le cure palliative si integrino con le terapie da somministrare ai pazienti malati di cancro; chiuderanno il dott. Luigi Montanari, Direttore delle Cure Palliative di Ravenna, e la dott.ssa Sara Ori, Direttore Sanitario dell’Hospice Villa Adalgisa, con un intervento che si concentrerà sulla realtà bizantina.

«L’Istituto Oncologico Romagnolo è da sempre molto attento alle tematiche della cura del fine vita – spiega Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR – d’altronde il prof. Dino Amadori, nostro fondatore, quando ha creato la nostra realtà le ha dato una forte impronta in questo senso, implementando in special modo l’assistenza domiciliare alle famiglie in difficoltà. La personalizzazione della cura, la nuova frontiera della lotta contro il cancro, non deve riguardare solo ed esclusivamente le terapie da somministrare a pazienti che possono guarire o per allungarne il più possibile le prospettive di sopravvivenza: la persona dev’essere messa al centro sempre, fino all’ultimo, ed è grazie a questa consapevolezza che le cure palliative hanno trovato nell’ultimo decennio una dignità e una dimensione riconosciute. Questo convegno servirà per far conoscere alla cittadinanza l’efficiente rete di professionisti di cui possiamo disporre in Romagna, per superare il concetto ancora un po’ legato alla superstizione di come quelle strutture in cui prestano il loro importante servizio non siano luoghi “di morte” ma al contrario posti in cui una vita degna di essere vissuta fino alla fine viene garantita e celebrata. Infine, riteniamo sia fondamentale fare il punto della situazione e capire la direzione in cui vogliamo andare, per garantire ai malati ancor più vicinanza e sostegno».