“L’epidemia di Botulino che ha causato il decesso di migliaia di uccelli acquatici nella valle Mandriole è sicuramente un episodio grave per tutti coloro che amano l’ambiente, le zone naturali di Ravenna e che hanno creduto e credono nel progetto del Parco del Delta del Po’.” Articolo 1 e Sinistra per Ravenna entrano nel merito delle polemiche riguardanti la strage di uccelli nella Valle della Canna a seguito dell’epidemia di botulino
“Anche se la fase emergenziale pare superata, è necessario che tutte le forze che sono interessate alla tutela dell’ambiente affrontino urgentemente le ragioni strutturali che hanno in qualche modo favorito il fenomeno affinchè questo non si ripresenti negli anni futuri.

Al di là degli aspetti specifici che sono al vaglio degli organi competenti non vi è dubbio che i cambiamenti climatici in atto e il conseguente accentuarsi di lunghi periodi siccitosi accompagnati da temperature medie elevate per i periodi, aggrava tutti i problemi delle nostre oasi naturali dall’ingressione salina, al peggioramento della qualità delle acque, fino al rischio di anossia. Per questo la priorità già da tempo definita è quella di assicurare acqua dolce in quantità e di buona qualità nei periodi di maggiore bisogno quando il fiume Lamone non è in grado di assicurare apporti sufficienti.

A tal fine sono già stati depositati, e sono in fase di avanzata procedura autorizzativa in sede regionale, i progetti per apportare alla valle della Canna quantità molto consistenti di acqua dal CER, vettoriata a fini ambientali, assicurandone una buona distribuzione e circolazione anche attraverso una risistemazione dei diversi manufatti di adduzione. Anche la procedura di gestione e fruizione integrata delle zone naturali nord è in corso di affidamento da parte del Comune.

Chiediamo che tutti gli enti si adoperino per chiudere questi iter entro l’anno affinchè si possano assicurare primi interventi efficaci già a partire dall’estate 2020.

Al contempo Regione, enti locali e Ministero dell’Ambiente si adoperino per  rafforzare il progetto del parco regionale e interregionale del Delta del Po’, un parco di indiscusso valore nazionale,  per assicurare un forte governo complessivo, una efficace capacità di progettazione e di intervento ispirata da criteri scientifici indiscussi che consenta, con uomini e mezzi adeguati (oggi per la tutela oltre agli slogan servono ingenti quantità di risorse pubbliche e private), di contrastare i fenomeni di fragilità di questi ambienti di transizione delicatissimi ma importantissimi per la biodiversità e per la stessa immagine e per la resilienza del nostro territorio. 

Questo in una logica scientifica di salvaguardia e valorizzazione ambientale lontana da stereotipi che spesso alimentano pregiudizialmente le contrapposizioni tra categorie e tra queste e i cittadini tutti  interessati a vario titolo e con legittime diverse sensibilità. Strategia tutta improntata invece alla ricerca della massima collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini”.