Con queste motivazioni, nel corso commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro, è stata bocciata l’idea di una ‘Ravegnana bis’ come proposto in una risoluzione dal capogruppo di Rete Civica Marco Mastacchi.

Mastacchi analizza le esigenze infrastrutturali e trasportistiche di un’ampia zona della Regione, facente capo alle province di Ferrara, Ravenna e Forlì, “prive di tracciati veloci e di grande capacità per gli scenari futuri che si prospettano per tali territori”. Se infatti Ferrara, scrive Mastacchi, “si porrà tra poco al centro di uno snodo ove convergono le nuove strade della Transpolesana (Vicenza – Verona – nord Veneto), della nuova Cispadana (Carpi, nord Modenese, sud Mantovano) e autostrada Bologna -Venezia -Trieste, le città di Forlì e Ravenna e i territori limitrofi, hanno nel tempo sviluppato una complementarietà industriale e produttiva che non trova corrispondenza nell’attuale rete viaria”. Nel criticare il progetto presentato dal Comune di Ravenna che prevede una spesa di 220 milioni di euro per la risistemazione di 20 km di strada dell’attuale SS67 (conosciuta come Ravegnana o Tosco-Romagnola), Mastacchi contrappone il tracciato della ‘Ravegnana bis’ che “garantirebbe una maggiore fattibilità, economicità unitamente ad un miglior inquadramento strategico di quel territorio, rappresentando l’unico strumento possibile per rivitalizzarlo”.

In particolare, la ‘Ravegnana bis’ proposta da Mastacchi, partendo da Ravenna, sfrutterebbe parte del primo tronco già esistente di Superstrada E45 per poi svilupparsi in aperta pianura e arrivare a Forlì in corrispondenza del casello autostradale della A14, utilizzando una strada provinciale già esistente che andrebbe allargata allo scopo per un costo stimato che oscilla tra i 40 e i 70 milioni.

Alla luce della proposta tecnica, il capogruppo di Rete Civica propone una valutazione congiunta del progetto insieme ai comuni interessati (Ravenna, Forlì e Ferrara) “con l’obiettivo di un’effettiva integrazione dei centri economici, in un quadro strategico di sviluppo della viabilità generale dell’Emilia-Romagna,  ritenendo altresì più utile e rispondente alle esigenze del territorio realizzare i tratti mancanti della strada Cispadana extraurbana riprendendo il progetto del 2004, peraltro già approvato dalla stessa Regione, più compatibile anche in termini di sostenibilità economica e ambientale”.

Di tutt’altro tenore il parere di Marco Fabbri (Pd) che condivide il tema posto e soprattutto l’esigenza di garantire migliori collegamenti al quadrante nord-est della regione, ma ricorda come “la SS67 sia di competenza di Anas, quindi la gestione ricada sul governo.”

“E’ vero invece -continua il consigliere Pd- che nel Piano regionale integrato dei trasporti vi sono diversi cenni sulla viabilità della zona e che si è svolto un approfondito confronto tra Anas, e i comuni di Ravenna e Forlì da cui sono emerse diverse proposte operative fatte dall’ente nazionale gestione strade tra cui è stata scelta l’ipotesi di un potenziamento del tracciato attuale.”

Mastacchi, nel prendere atto delle posizioni in campo ha poi sottolineato come, nell’ottica più generale della viabilità che interessa l’area “non si capisce perché si voglia procedere con l’ipotesi della Cispadana quale autostrada a pagamento se il tracciato è già praticamente coperto da strade a scorrimento veloce che garantirebbero maggiore economicità e minore consumo di suolo”.

La risoluzione è stata bocciata con il voto negativo di Pd, Er Coraggiosa, Lista Bonaccini e Italia Viva. A favore Rete Civica e M5s mentre si sono astenuti Fratelli d’Italia e Lega.