“A Ravenna, oggi SGB ha portato lo sciopero generale là dove le condizione dei lavoratori sono più drammatiche e le ragioni dello sciopero sono ancora più forti e più evidenti.

Alle 6 di questa mattina SGB era davanti alla Marcegaglia di Ravenna,  nella fabbrica di un grande gruppo industriale che oggi piange per la crisi ma che sino a ieri si ha fatto fatturati record. Super-profitti che sono costati sudore e sangue a quegli stessi lavoratori cui oggi, con il calo della produzione e le chiusure straordinarie, si rubano ferie e si riduce lo stipendio con la cassa integrazione. Nella fabbrica il cui Padrone suggerisce Leggi ai Governi per favorire le imprese, ma crea il terreno fertile all’illegalità negli appalti, uno strumento per ridurre diritti e salari ai lavoratori, massimizzarne lo sfruttamento quando il lavoro c’è e lasciarli a casa con un semplice whatsapp in tempo di crisi.

In presidio poi davanti alla Centrale Adriatica Coop di Pievesestina dove una cooperativa della Lega delle cooperative, la Aster Coop, fa lavorare 40 ore, ma ne paga 39. Una cooperativa che abbiamo portato davanti all’Ispettorato del Lavoro di Forlì, per denunciarne le violazioni al CCNL, per un danno di 2000 euro all’anno per lavoratore. Una cooperativa che non paga i primi tre giorni di malattia e dove se hai la sfortuna di ammalarti due volte in  un mese, in quel mese non hai neanche di che mangiare.

Nel pomeriggio SGB era con i lavoratori dell’ITL Servizi, lavoratori delle pulizie industriali nel macello della Martini Alimentari di San Zaccaria. Lavoratori a cui è applicato il CCNL del Multiservizi, un contratto spazzatura, con tariffe orarie che faticano ad arrivare a 6 euro all’ora. Qui i lavoratori hanno deciso di proseguire la lotta. ITL Servizi non intende incontrare SGB e per questo al presidio abbiamo programmato per i prossimi giorni un nuovo sciopero.

Ma la lotta prosegue in tutto il Paese.

Contro un Governo amico dei Padroni che, mentre l’inflazione aumenta del 12,5% e pagare le bollette e fare la spesa ci costerà 4.700 euro in più in un anno, regala soldi alle imprese, aumenta le spese militari, favorisce l’evasione fiscale e per i lavoratori solo finti tagli delle tasse (con una vergogna elemosina di 10 euro mensili), aumento della precarietà (con l’estensione del lavoro “ad ore”-voucher- e dei tempi determinati).

Lo sciopero generale di oggi è solo l’inizio. I lavoratori sono stanchi di subire e rialzano la testa, uniti nella lotta.

Una lotta che continua in ogni fabbrica, in ogni magazzino, nel Paese per rivendicare veri aumenti di salario, un salario minimo per legge di 12 euro all’ora, un salario che si adegui automaticamente al costo della vita (come era con la scala mobile); rivendicare diritti, l’eliminazione degli appalti che servono solo a massimizzare lo sfruttamento dei lavoratori e profitti per i padroni; porre fine alla guerra, alla partecipazione dell’Italia in un conflitto che è tragedia umanitaria in Ucraina e tragedia economica e sociale per tutti i lavoratori.

La lotta continua e domani SGB Ravenna sarà alla manifestazione nazionale a Roma, per urlare sotto i palazzi del Governo: VOGLIAMO PACE, PANE E DIRITTI, QUESTA CRISI LA PAGHINO I PADRONI.”