A un anno di distanza da quando il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi, ha parlato per la prima volta dello “strano caso di San Patrizio”,comunità del lughese di poco più di 1000 abitanti che dal 1985 in poi è riuscita a donare qualcosa come 500.000 euro circa alla causa della lotta contro il cancro, la cittadina famosa per la “Sagra del Tortellone” torna a far parlare di sé. A circa tre mesi dalla festa che più di tutte rappresenta l’attività di questo gruppo affiatato di volontari, una “tre-giorni” che richiama persone da tutto il territorio spinte non solo dalla voglia di sedersi a tavola ad apprezzare la pasta rigorosamente tirata al mattarello dalle “azdore” del luogo ma anche dal desiderio di fare qualcosa di concreto per i tanti che subiscono una diagnosi di tumore ogni giorno, l’Associazione che la organizza ha riconosciuto una donazione di 20.000 euro all’Istituto Oncologico Romagnolo.

La no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori li utilizzerà come sempre per rendere l’Oncologia dell’Umberto I di Lugo, diretta dal dott. Claudio Dazzi, e l’Oncologia del “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, diretta dal dott. Stefano Tamberi, luoghi sempre più efficienti, più accoglienti per i pazienti che ad essa afferiscono e più all’avanguardia nella dotazione tecnico-strumentale. Da non dimenticare inoltre i vari servizi alla persona che lo IOR offre gratuitamente alle persone del territorio della Bassa Romagna: attività pensate per alleviare il peso, sia esso fisico, emotivo o prettamente economico, di un lungo percorso di cura come quello che deve affrontare il malato di tumore. Sono proprio i dati di questi servizi che raccontano quanto i lughesi si affidino all’Istituto Oncologico Romagnolo come si affiderebbero all’amico più fidato. Sono stati 57 i pazienti che hanno richiesto l’aiuto degli autisti-volontari dello IOR di Lugo per recarsi a sottoporsi ai trattamenti: un totale di più di 500 viaggi e quasi 40000 km percorsi al volante al fianco di chi soffre. 62 donne in chemioterapia si sono affidate al Progetto Margherita che si svolge presso la sede di via Tellarini 96, grazie al supporto di professionisti di bellezza che le aiutano nella scelta di una parrucca che possa nascondere l’effetto collaterale più temuto dei trattamenti, ovvero la calvizie. Infine, ben 22 famiglie di Lugo hanno richiesto le cure a domicilio di una operatrice socio-sanitaria IOR per un aiuto nell’affrontare la fase più delicata del percorso di un proprio caro: un totale di più di 200 ore al letto del paziente, per rendere la sua vita dignitosa e della massima qualità fino all’ultimo giorno. Infine, parte consistente del contributo andrà anche a sostegno del percorso di pet therapy che lo IOR porta avanti presso l’Ospedale “Infermi” di Rimini, affinché tali preziose attività possano allargarsi dalla sola Oncoematologia Pediatrica alla Pediatria tutta.

Il Direttore Generale dell’Istituto Oncologico Romagnolo, Fabrizio Miserocchi, ha parlato proprio di questo nel corso della tradizionale cena pre-natalizia della “Associazione Volontari della Sagra del Tortellone Sanpatriziese”, occasione in cui il contributo passa concretamente nelle mani della no-profit. «Sono progetti importanti, ambiziosi, in continuo divenire poiché, sebbene sia vero che sono servizi per certi versi “storici”, che vengono erogati da anni, è altrettanto innegabile che si stanno modificando e adeguando alle nuove esigenze del paziente e ad un’impostazione che metta sempre più al centro la cura della persona, e non della malattia. Proprio all’Umberto I di Lugo, qualche giorno fa, abbiamo consegnato un lettino di statica alla Medicina Riabilitativa, cui afferiscono anche molti pazienti oncologici: una donazione frutto delle ultime volontà di Daniela Parri, che in quel reparto lavorava e che voleva, come ultimo desiderio, quello che le sue esequie andassero al servizio di qualcosa di concreto che facesse la differenza. Lo IOR riceve tanta fiducia da questo territorio: il “caso” della comunità di San Patrizio, che negli anni ha devoluto circa 500.000 euro alla lotta contro il cancro, è eclatante.Questa fiducia va restituita affinché possa rinnovarsi di anno in anno: presto porteremo anche all’Oncologia del dott. Dazzi un nuovo macchinarioper diagnosi di cancro sempre più precoci. Nel ringraziare ancora il meraviglioso gruppo di volontari della “Sagra del Tortellone”, vorrei ricordare tre persone che hanno contribuito in maniera determinante affinché la nostra mission venisse recepita, interiorizzata e vissuta in maniera così totale da Lugo e dal suo circondario: Rositano “Tano” Tarlazzi, Gina Zappi e Primo Gulminelli. Tre persone schiette e genuine venute recentemente a mancare, sempre in prima linea quando c’era da spendersi per la causa di chi soffre. Chi rimane ne porta avanti la mirabile opera, seguendo il loro fulgido esempio».

Oltre ai 20.000 euro donati dai volontari della “Sagra del Tortellone Sanpatriziese”, nel corso della medesima cena pre-natalizia lo IOR ha ricevuto un ulteriore contributo di 510 euro dalla UISP Faenza-Imola, frutto del raduno cicloturistico che si è svolto nella mattinata di sabato 26 agosto.