Gianfilippo Rolando, l’ex capogruppo della Lega in consiglio comunale, non candidato dal Carroccio alle ultime elezioni dopo la polemica legata al candidato sindaco, analizza il voto di domenica e lunedì, dal quale è emerso che il suo ex partito non sarà rappresentato in consiglio comunale:

“Come previsto, il centrosinistra vince al primo turno con un ampio margine, favorito da un centrodestra diviso, privo di un candidato unitario e incapace di proporre un progetto credibile. L’affluenza sotto il 50% conferma la disillusione generale e l’assenza di reali proposte forti in campo”.

I dati, per Rolando, sono “eloquenti”: Fratelli d’Italia passa dall’8,8% del 2021 al 16% di oggi, mentre la Lega crolla dall’8,3% al 5,59%, inglobando anche il progetto Ancisi, che nel 2021 prese da solo il 5%.

“Un netto ridimensionamento che dimostra il fallimento della linea imposta da Jacopo Morrone, responsabile di aver nel tempo allontanato la base ed ingannato quella rimasta, affossando la rappresentanza leghista in consiglio comunale.

Bocciato dagli elettori, Morrone è riuscito nell’unico obiettivo concreto: aiutare Ancisi a riconfermarsi e tenere fuori i candidati leghisti, molti dei quali militanti da anni nel territorio. Secondo aspetto tragicomico: il simbolo della Lega verrà usato per tutto il prossimo mandato da un 85enne democristiano, anni luce dalle linee politiche del partito. In sostanza, un piano perfettamente architettato per decapitare la Lega dentro e fuori dal Consiglio”.

“È la prima volta che Matteo Salvini, da segretario federale, non scende a Ravenna per chiudere la campagna elettorale; stessa cosa per Vannacci. Segnali chiari: anche i vertici nazionali si sono tenuti lontani da un progetto senza visione e senza futuro”.

Rolando, dopo mesi di attesa per il candidato sindaco unitario del centrodestra, aveva pubblicamente lanciato la candidatura di Veronica Verlicchi, salvo essere smentito poche ore dopo da Jacopo Morrone, che invece annunciò l’alleanza con Alvaro Ancisi e quindi Lista per Ravenna e Popolo della Famiglia:

“Avevamo proposto per primi, vista la paralisi del centrodestra, un nome credibile e condivisibile, avallato anche da Salvini, per avviare un percorso unitario, ma siamo stati ignorati e derisi da Morrone. Chi ha causato questo fallimento dovrà assumersi ogni responsabilità politica.
Al nuovo sindaco Alessandro Barattoni vanno i nostri auguri di buon lavoro. Da parte nostra, continueremo a costruire un’opposizione seria, radicata e determinata”.