“Fortemente preoccupati per la riorganizzazione da parte dell’Ausl Romagna del Servizio di Continuità Assistenziale (Ex Guardia Medica) che prevede la soppressione delle centrali provinciali telefoniche di risposta medica, che erano dedite alla consulenza telefonica dove era presente un medico, per sostituirle con una centrale unica per tutta la Romagna dove risponderà del personale non sanitario” .

A dichiararlo sono gli esponenti di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia di Cervia, in una nota congiunta firmata da Annalisa Pittalis, segretaria di Fratelli d’Italia di Cervia, Simone Lucchi, segretario di Forza Italia Cervia, Serfano Versari, segretario della Lega di Cervia e Enea Punrtiroli e Daniele Monti, consiglieri comunali del Carroccio.

“Questo ennesimo taglio sulla sanità romagnola andrà certamente a creare ulteriori disservizi ai nostri concittadini e a sovraccaricare il medico locale delle visite domiciliari a cui verranno “girate” tutte le chiamate a cui gli operatori non sanitari della centrale unica non potranno dare risposte. Riportiamo la denuncia dei medici del Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani : ‘ L’operatore laico, non avendo le competenze necessarie, non potrà fornire una consulenza medica e quindi si limiterà semplicemente a trasferire la telefonata al medico locale delle visite domiciliari – proseguono i medici -. Quest’ultimo sarà costretto necessariamente a svolgere una doppia funzione: quella della consulenza telefonica, non più erogata dalla centrale, e quella della visita domiciliare. A tal proposito, ricordiamo che i medici della centrale operativa medica prendono in carico ogni minuto diversi pazienti. In questo modo il medico che si troverà in servizio, con la propria automobile, dovrà recarsi tempestivamente presso le case dei pazienti e al contempo rispondere al telefono a ogni nuova chiamata, magari mentre sta guidando o, peggio ancora, mentre visita il paziente, dovendo inoltre coprire un’area molto più grande come estensione e popolosità’”.

“Abbiamo quindi deciso, attraverso lo strumento della interrogazione all’Amministrazione comunale, di coinvolgere tutta la comunità politica e sociale cervese per una difesa corale del diritto alla salute dei nostri concittadini”.