Il MEI, insieme a Figurine Forever, e’ al lavoro per completare il suo progetto di Materiale Resistente 2.0 portato avanti fin dal 2018 per avvicinare attraverso la musica e le figurine le giovani generazioni ai temi della Liberazione.
Dopo avere realizzato numerosi contest e una compilation con tanti nuovi brani sulla Resistenza realizzati dal cantautore toscano Giulio Wilson, ora in tour con gli Inti Illimani, il rapper sicliano Kento, il gruppo folk Sambene dalle Marche, il rapper napoletano Tueff, la Compagnia Scapestrati, la Banda POPolare dell’Emilia Rossa e tanti altri artisti .  e avere
prodotto e diffuso il brano intitolato proprio “Bruno Neri”, dedicato al calciatore partigiano faentino realizzato dalla band emiliana dei Gasparazzo e avere riscosso un grande riscontro dalla stampa e distribuzione della figurina di Bruno Neri in occasione degli ultimi due anniversaari del 25 aprile, Giornata Nazionale della Liberazione.

Infatti, e’ stato boom per due anni per la figurina solidale di Bruno Neri, il calciatore partigiano faentino, che dopo il sold out dell’anno scorso, ha visto una nuova stampa della figurina solidale, che raccoglie fondi per beneficenza, con tantissime richieste da tutta Italia,  In questi due anni le circa 200 figurine solidali sono andate dunque esaurite con richieste provenienti anche dall’estero.
Restano solo poche figurine di Bruno Neri con la maglia del Torino e della Fiorentina, ristampate a a grande richiesta dei tifosi delle due squadre.
Bruno Neri, Nato a Faenza il 12 ottobre 1910, emerse il suo talento per il calcio. E milito’, dopo il Faenza, tra le altre squadre nel Torino, nella Fiorentina e nella Lucchese.
Già nel corso dell’esperienza calcistica dimostrò la sua disapprovazione verso il regime fascista. Rimane celebre una sua foto del 1931 nella quale all’inaugurazione dello stadio fiorentino “Giovanni Berta” (successivamente noto come Stadio Artemio Franchi) fu l’unico a non rendere omaggio alle autorità con il saluto romano Vicecomandante del Battaglione Ravenna con nome di battaglia “Berni”,era dislocato nella zona compresa tra il campo
d’azione del gruppo guidato da Silvio Corbari e la 36ª Brigata Bianconcini, in un’area strategicamente significativa a ridosso della Linea Gotica.
L’attività partigiana non gli impedì di tornare ad indossare gli scarpini da calciatore: partecipò, infatti, al Campionato Alta Italia 1944 con la maglia del Faenza. Cadde in uno scontro con i nazisti avvenuto il 10 luglio 1944 a Marradi nei pressi dell’eremo di Gamogna, sull’Appennino tosco-romagnolo, mentre si recava insieme a Vittorio Bellenghi (“Nico”, ex ufficiale del Regio Esercito e comandante del Ravenna) a perlustrare il percorso che
avrebbe dovuto condurre il suo battaglione a recuperare un aviolancio alleato sul Monte Lavane.

Il Mei progetta e conclude il suo progetto di Materiale Resistente 2.0 insieme a Figurine Forever, storico produttore di figurine che omaggiano i grandi della musica e dello sport e del cinema e di tante altre arti e culture, sempre con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno di progetti di solidarieta’,  realizzando la figurina di Vittorio Bellenghi, tragicamente morto con Bruno Neri all’Eremo di Gamogna, con la maglia della Pallacanestro
Faenza, squadra nella quale militava.

Vittorio Bellenghi, Nato il 7 marzo  1913 a Faenza, celibe, ragioniere sottoufficiale dell’esercito, giocatore di pallacanestro, iscritto all’Università di Bologna, facoltà di Economia e Commercio, attivista di Radio Zella e partigiano. Divenuto comandante del Battaglione Ravenna, cadde il 10 luglio 1944 a Marradi (Gamogna) insieme a Bruno NerI, colpito a morte dagli occupanti tedeschi.
Il Battaglione “Ravenna” partì la domenica 9 luglio 1944 con una quarantina di uomini, da Casale di Modigliana. La formazione partigiana si mise in movimento lungo il sentiero del crinale, diretta al monte Lavane. Qui era previsto un aviolancio di materiali bellici. Il gruppo in serata passò dal Torretto e l’indomani puntò su Gamogna. La strada carrabile che collega
Marradi a San Benedetto era presidiata da ingenti forze tedesche.

Vittorio Bellenghi e Bruno Neri, rispettivamente comandante e vice-comandante della
formazione partigiana, decisero di andare da soli in avanscoperta a perlustrare la zona nel primo pomeriggio. I due erano armati di mitra e arrivarono alla cima del dosso che sovrasta il cimitero, nei pressi di una fonte e dell’eremo di Gamogna. In un tratto scoperto all’improvviso, passato il cimitero, si accorsero che alla loro sinistra tre soldati tedeschi
stavano salendo un sentiero. La reazione di Neri e Bellenghi fu immediata e risposero al fuoco. Ma ormai erano stati raggiunti mortalmente dai colpi. La loro morte interruppe il progetto di costituire una formazione partigiana nel faentino denominata Battaglione “Ravenna”.

Si tratta di un dittico di figurine imperdibili, quelle di Bruno Neri e Vittorio Bellenghi insieme. La figurina, andata in stampa oggi, sarà presentata ufficialmente alla conferenza stampa indetta dal Comune di Faenza delle iniziative legate alle Celebrazioni della Liberazione di Faenza avvenuta il 17 dicembre 1944.

Le figurine dsi Vittorio Bellenghi, insieme a quelle residue di Bruno Neri, saranno messe in vendita per una raccolta fondi per beneficenza da parte di Figurine Forever presso l‘Edicola del Duomo di Faenza di Vito Ammirabile e l’Edicola della Stazione Fs di Faenza, che aveva gia’ distribuito con successo quelle di Bruno Neri, nell’ambito del progetto di Materiale
Resistente 2.0  che per tre anni ha curato la realizzazione di nuove canzoni sulla Resistenza da parte di giovani artisti e band e il coordinamento di Giordano Sangiorgi, patron del MEI e nipote della famiglia Tozzi che abitava a Cà di Malanca, dove oggi ha sede il Museo della Resistenza, nel durissimo periodo della Battaglia di Liberazione di Purocielo.