“Lo sport merita un posto importante nella società civile: appassiona, promuove momenti di svago, di benessere psico-fisico per chi lo pratica, può essere strumento di aggregazione e di integrazione; allo stesso tempo è occupazione, è finanza, è movimento di finanziamenti e business.Questa settimana abbiamo appreso da fonti giornalistiche come la Consar, sponsor della squadra pallavolistica Porto Robur Costa 2030, stia pensando di abbandonare; cosa, questa, che metterebbe a serio rischio la sopravvivenza della prima squadra ravennate.

Non tocca a noi di Ravenna in Comune ricordare cosa vuol dire la pallavolo a Ravenna: sarebbe una perdita molto importante; ovviamente speriamo che tutto ciò non avvenga.
Allo stesso modo anche il basket non è che se la passi meglio.
Vianello, patron dei giallorossi, ha più volte sottolineato come il rischio di non vedere la pallacanestro ad alti livelli è più che mai concreto. La scorsa estate aveva persino paventato la vendita del titolo sportivo. Ci auguriamo come appassionate/i e tifose/i di passare l’estate 2022 in maniera più tranquilla.
In questo scenario vogliamo analizzare le scelte politiche amministrative del governo della città.
Pensiamo ai panni ereditati dall’assessore Costantini dal suo predecessore Fagnani: un guardaroba tutt’altro che comodo! Fuor di metafora, quale politica ha messo in campo il de Pascale 1 per lo sport a Ravenna? Semplicemente si è voluto puntare sulle grandi squadre (Ravenna Calcio, Basket Piero Manetti, Volley Robur Costa) così facendo, l’amministrazione, ha cercato di nascondere sotto il tappeto le mancanze.
Come Ravenna in Comune ci chiediamo a cosa servirà il nuovo palazzetto quando, alla fine, si riuscisse a terminarlo, se non ci saranno risorse per iscrivere le squadre ai campionati di riferimento. Pensiamo al poco invidiabile primato di inaugurare una nuova importante struttura senza i protagonisti in campo!

A far da controcanto a tutto ciò c’è la carenza di impianti per squadre giovanili e dilettantistiche, le lamentele di chi ha bisogno di una palestra per fare la propria attività oppure le difficoltà di chi gestisce impianti calcistici comunali; sono problemi che non nascono ora e sono ancora ben presenti nella nostra memoria.
Per non parlare di quel vero e proprio disastro organizzativo rappresentato dalla vicenda della progettazione della nuova piscina comunale.

Fare anche solo un po’ meglio non sarebbe stato certo difficile e come Ravenna in Comune avremmo sicuramente gestito in maniera diversa la situazione, rispolverando una parola ormai sconosciuta a qualsiasi formazione politica: la Programmazione.

Anziché pensare in grande, con le fondamenta di argilla, avremmo consolidato le basi per permettere a tutti di godere della pratica sportiva e permettere alle squadre di vertice di strutturarsi e lavorare con strutture idonee.
Il re è nudo, o meglio, de Pascale 1 o 2, è la gestione del sindaco che è nuda.
Perché, in fondo, non è così solo per lo sport, ma regolarmente sindaco e assessori cercano di nascondere magagne con tentativi di effetti speciali.
Prima o poi, però, i nodi vengono sempre al pettine!”