Il decreto con la nomina dei commissari alla canna del gas non è ancora andato in gazzetta. Le notizie che arrivano da Piombino però consentono di aggiungere qualche fonte di luce ad un quadro complessivamente oscuro. Da quanto emerge, infatti, la Golar Tundra, cioè l’unica nave rigassificatrice già acquistata da SNAM, dovrebbe finire ancorata al porto toscano. La ragione sarebbe che nessuno dei due luoghi designati dall’alto a vedersi appioppato il pericoloso impianto è pronto per riceverlo dove dovrebbe essere collocato stabilmente: in alto mare. Sia Ravenna che Piombino, infatti, non avrebbero attualmente le tubazioni occorrenti per collegare le unità galleggianti qualora queste fossero collocate lontane dalla costa come a Livorno. A differenza di Ravenna, però, sempre secondo quanto trapela da Piombino, nel porto toscano si ritiene possibile l’ormeggio del rigassificatore direttamente in banchina in via provvisoria. Da lì occorrerebbero “solo” 6 km di condotte per l’allaccio alla rete nazionale, consentendo, nell’ipotesi di progetto, l’operatività in tempi considerati ravvicinati: poco meno di un anno.

Come Ravenna in Comune ci opponiamo recisamente alle scelte piovute dall’alto infarcite, oltre tutto, di menzogne. Si parlava di “necessario sacrificio” per far fronte ad un’emergenza e invece si sta operando per un lungo futuro, tant’è che a Piombino parallelamente partirà la costruzione di condotte sottomarine per consentire il trasferimento, “dopo un periodo tra i due ai tre anni, in rada”. A Ravenna, invece, ritenendosi impossibile l’ormeggio in banchina, si partirebbe già posizionando la nave (ancora da acquistare) direttamente in mare. Anche qui, comunque, occorrerebbero tubazioni sottomarine adeguate. Orizzonte temporale di almeno un paio di anni.

Come dicevamo, si tratta di scelte imposte senza consentire il necessario approfondimento da parte delle comunità interessate. Con la scusa dell’emergenza (che, come detto, non è però trattata come tale visto che la soluzione adottata non consente comunque tempi brevi) si comprime la democrazia nominando delle figure ad hoc: commissari che, in quanto tali, assommano poteri decisionali che un percorso democratico non consentirebbe di accentrare. Il PD, partito di governo in entrambe le regioni Toscana ed Emilia-Romagna (oltre che a Roma) si è visto riconosciuto il titolo di “Great Dictator” in capo a Giani e a Bonaccini, propri fidati dirigenti e presidenti delle rispettive regioni. A Piombino si contano già i primi scontri tra la comunità e SNAM (una imbarcazione di pescatori ha “arrembato” quella dei tecnici che effettuavano i rilievi fuori dal porto) e sabato si svolgerà una grande manifestazione dalle ore 10 in piazza Bovio e nel mare antistante.

Da un rigassificatore a Ravenna abbiamo tutti da perdere salvo quei pochi che contano di guadagnarci a spese della maggioranza della comunità. Ragioni di sicurezza (rischio incidenti), ambientali dirette (inquinamento) e indirette (gas climalteranti), rallentamento della riconversione (quella indispensabile della filiera dell’off-shore) dovrebbero condurre le istituzioni ravennati ad una opposizione ferma. Così non è, purtroppo, a differenza di quanto invece accade a Piombino. Ravenna in Comune esprime solidarietà e vicinanza alla comunità di Piombino a nome della comunità ravennate lasciata sola dai suoi rappresentanti istituzionali. Siamo in particolare solidali con le azioni di opposizione pacifica e democratica da parte della comunità di Piombino all’imposizione di un rigassificatore a partire dalla manifestazione di sabato prossimo. Invitiamo al gemellaggio delle lotte la comunità ravennate e piombinese.”