Sostenere economicamente i nuclei familiari più fragili ed evitare le controversie giudiziarie tra inquilini e proprietari di immobili attraverso procedure conciliative sono i due principali strumenti messi a punto in un protocollo d’intesa che contiene misure straordinarie di intervento per la riduzione del disagio abitativo. Il documento è stato sottoscritto nei giorni scorsi tra i Comuni di Ravenna, dell’Unione della Bassa Romagna, dell’Unione faentina, ai quali si aggiungono Acer, Prefettura, Tribunale di Ravenna, Ordine degli avvocati, i sindacati e le associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini.

Il protocollo è stato redatto a partire dalla consapevolezza che in questo momento il tema dell’abitare è centrale. Anche per il 2021 infatti, nella provincia di Ravenna, il numero dei procedimenti di sfratto e di quelli già definiti con convalida è particolarmente alto, un fenomeno che ovviamente determina disagi abitativi e tensioni sociali. Un numero rilevante di procedure esecutive è riconducibile a casi di morosità del conduttore, determinata in misura notevole dalla perdita o diminuzione della capacità reddituale subìta dalle famiglie in conseguenza diretta e indiretta della perdurante crisi economica e dei relativi effetti sui redditi dei nuclei, ulteriormente aggravati dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Con lo stop al blocco degli sfratti è facile immaginare che i prossimi mesi saranno particolarmente critici per quanto riguarda l’acuirsi delle tensioni e delle difficoltà.

Fondamentalmente due le leve che i sottoscrittori del protocollo d’intesa, ciascuno per quanto di propria competenza, che azioneranno per diminuire le situazioni di disagio abitativo: da un lato procedure di conciliazione tra inquilini e proprietari che consentano di risolvere a monte, e in maniera bonaria, eventuali liti prima che si traducano in controversie giudiziarie; dall’altro l’assegnazione, in maniera semplificata e rapida, pur con procedure che garantiscano gli accertamenti necessari, dei fondi governativi per il sostegno all’emergenza abitativa, che potranno essere incrementati con risorse degli enti locali.


“È stato svolto un importantissimo lavoro di dialogo e mediazione fra vari soggetti istituzionali e parti sociali, nel quale i Comuni sono stati protagonisti sia a livello politico che tecnico” dice l’assessore ai Servizi alla comunità del Comune di Faenza, Davide Agresti. “Trovare un’intesa su un tema così delicato non è stato semplice anche se riteniamo che fornirci di strumenti operativi come quelli individuati dal protocollo sia necessario e fondamentale in questi tempi di forte incertezza abitativa. Anche per questo, negli ultimi mesi, tramite il ‘Tavolo delle fragilità’, che per mezzo del nostro coordinamento riunisce servizi territoriali e terzo settore, abbiamo lavorato a lungo sul tema dell’abitare, mappando le disponibilità pubbliche e private per tipologia di accoglienza, area del bisogno, linee di finanziamento e collaborazioni in essere, incrociandole che le rilevazioni sulle vulnerabilità raccolte dai nostri uffici”.

“Il protocollo sottoscritto -sottolinea invece Antonella Caranese, dirigente Capo settore Servizi alla comunità dell’Unione- è un nuovo e importante strumento per la gestione degli sfratti e dell’emergenza abitativa che a causa dell’emergenza sanitaria e quindi economica ha aggravato la situazione di molti nostri nuclei familiari a cui intendiamo essere a fianco per il superamento delle loro difficoltà e il recupero della loro autonomia, partendo dal bisogno primario della casa”.