“La pandemia è stata l’ennesima crisi fatta pagare agli strati più deboli nel nostro paese. Impoverimento, con fabbriche che chiudono improvvisamente con un WhatsApp o  una mail di licenziamento. 

Di fronte a questo oggi stiamo assistendo  all’attacco anche dei pochi e provvisori provvedimenti di sostegno al reddito dopo lo smantellamento fatto degli strumenti che erano previsti nello  Stato Sociale degli ultimi anni”.

È l’analisi, da parte di Potere al Popolo, dell’attuale situazione economica. La forza di sinistra corre alle prossime elezioni amministrative della città di Ravenna candidando come sindaco Gianfranco Santini.

“Il dibattito assurdo scatenato ad esempio, sul reddito di cittadinanza (RdC) da certo mondo politico e imprenditoriale ne è la cartina di tornasole:

“Con il RdC i giovani preferiscono il divano al lavoro”, “Voglio mandare a casa il reddito di cittadinanza perché voglio riaffermare l’idea che la gente deve soffrire”(Renzi)….

E che dire dell’imprenditore che dice in  un’intervista  “trovare lavoratori è molto difficile” poiché, a suo dire, “ti chiedono quante ore devono lavorare e quanti soldi gli dai”. L’idea che la carenza di lavoratori sia dovuta non alle loro domande ma alle sue riposte non lo sfiora nemmeno: come si permettono gli schiavi di non volere essere schiavi?

Poi vai ha grattare sopra la patina di queste “ notizie ben create da certa stampa” e trovi la realtà della vita di molti quotidianamente.

Devi accettare stipendi spesso da 500€ mensili, a turni infiniti e discontinui , senza giorni di riposo. Nel lavoro, stagionale del turismo , dell’agricoltura e dell’edilizia , nell’inferno della logistica della false cooperative di cui abbiamo spesso fatto denuncia.

Per arrivare anche alle cooperative legali che lavorano in appalto con l’Ente pubblico e che scaricano le basse tariffe sui lavoratori.

Noi riteniamo che sia arrivato il momento di dire basta a tutto questo e di legare le lotte dei lavoratori contro lo sfruttamento alla battaglia per arrivare a un salario minimo almeno di 9 euro all’ora”.

Un provvedimento che ovviamente esula dalle competenze di un sindaco. Tuttavia, secondo Potere al Popolo, anche a livello locale, qualcosa può essere fatto:

  • stabilendo un salario minimo di 9 euro l’ora come condizione indispensabile per partecipare a tutti gli appalti pubblici, invertendo la strada del massimo ribasso praticata oggi . Facendo così anche da laboratorio a livello nazionale.
  • Ma non solo,  dare finalmente reali poteri al famoso Osservatorio sulla Sicurezza e Legalità e ripotenziare con fondi e personale gli organi di controllo come l’Ispettorato del Lavoro  per arrivare a mettere fine alla catena di omicidi sul lavoro, alla precarietà , al lavoro nero e a salari da fame”.