Il CUAR Comitato Unitario dell’autotrasporto della provincia di Ravenna disconosce e si dissocia da quanto sta avvenendo nel porto di Ravenna dove alcuni singoli autotrasportatori hanno bloccato le vie d’accesso allo scalo, al di fuori da ogni regola prevista per le manifestazioni di protesta e senza alcuna preventiva comunicazione alle Istituzioni preposte.

L’aumento esagerato dei costi del carburante pone le imprese di autotrasporto in una situazione di difficoltà, proprio per questo UNATRAS, che riunisce le principali associazioni di rappresentanza del settore, sta trattando col Governo con riunioni ad oltranza per ottenere risposte concrete per la riduzione del caro carburante.

Nel frattempo, anche non escludendo tra le prossime iniziative di protesta anche il fermo dei servizi se il Governo non venisse incontro alle richieste ma nelle forme e nei tempi previsti dalla legislazione vigente, non sono ammissibili iniziative autonome, non autorizzate, che non rispettano la legislazione vigente e che mettono a rischio l’incolumità di persone e l’integrità degli automezzi.

Il Comitato Unitario della provincia di Ravenna, teme che la protesta sia fomentata anche da soggetti estranei alla realtà del nostro territorio ed arrivati a Ravenna nelle ore precedenti esclusivamente per creare confusione ed illegalità agendo sul disagio dell’aumento dei costi.

Il Comitato Unitario dell’autotrasporto della provinciadi Ravenna ritiene opportuno che gli autotrasportatori ravennati non si facciano trascinare in iniziative basate sull’illegalità, che possano nuocere ai reali obiettivi della categoria senza portare risultati concreti. Altresì prende le distanze da soggetti “pseudo imprenditoriali” che prima fanno dumping sulle tariffe alterando il mercato, poi fanno le barricate.

Il Comitato Unitario dell’autotrasporto della provincia di Ravenna ritiene che sia il confronto a tutti i livelli, sia col Governo ma anche con la committenza locale, la strada maestra per ottenere risultati concreti e duraturi, ricordando che quanto stanziato negli anni scorsi dal Governo a favore della categoria è sempre stato ottenuto con il confronto, anche acceso, e col dialogo.

Il Comitato Unitario dell’autotrasporto della provincia di Ravenna rileva anche il clima intimidatorio creatosi in questo contesto che non permette ai mezzi che vogliano uscire dal porto di farlo in sicurezza, pertanto il Comitato Unitario dell’autotrasporto della provincia di Ravenna chiede alle Istituzioni ed alle forze dell’ordine che si facciano parte attiva per ripristinare la situazione di legalità in cui normalmente opera il porto di Ravenna e gli operatori, compresi le imprese di autotrasporto: questi metodi non fanno parte della storia e dei valori del nostro territorio che, in primis come cittadini, siamo chiamati a difendere e preservare.​​