Un comunicato di fine anno, ma in realtà una sorta di lettera aperta alla città, da parte del Coordinamento ravennate Per il Clima – Fuori dal Fossile, in vista del 2022 che la realtà ambientalista si augura possa coincidere con un reale sviluppo delle politiche per le energie sostenibili

“La notizia maggiormente positiva che è giunta nell’ultimo scorcio dell’anno che finisce, è stata quella della doppia bocciatura (per ora), in Europa e in Italia, dei fondi a disposizione del progetto CCS di ENI, che vorrebbe fare di Ravenna, zona già assai “satura di gas”, la definitiva roccaforte delle energie fossili.  Purtroppo, notizia negativa, il mondo politico ravennate pare proprio non aver voglia di ragionare più di tanto, e continua a proporre una visione di “transizione ecologica” tutta improntata sul Cigolani-pensiero, che praticamente afferma come  per transizione si debba intendere forzare al massimo, anziché cominciare – pur gradualmente  – a ridurre, il ricorso alle fonti fossili, esasperando le estrazioni di metano e quindi la realizzazione di tutte le strutture ad esso correlate. Per ottenere consenso su questa linea, si cerca addirittura di far credere che i vertiginosi aumenti del prezzo dei combustibili siano da addebitare proprio alla transizione, e a chi la auspica” evidenzia il coordinamento, che non risparmia critiche al Partito Repubblicano e al Partito Democratico.

“Del tutto recentemente, i massimi esponenti del Partito Repubblicano ravennate hanno accentuato i loro abituali toni da vera crociata contro le proposte portate avanti dal mondo ambientalista, proposte per altro suffragate da rigorosissima documentazione scientifica ormai pluridecennale, bollandole come “ideologiche” (questo è l’epiteto più usato, oggi, quando non si riesce a contestare nel merito le posizioni altrui). Ma, a fronte di questa evidente titolarità del PRI a poter dire tutto ciò che vuole, non abbiamo letto posizioni critiche altrettanto convinte, o anche solo improntate a maggior cautela, da parte delle altre componenti della maggioranza, se è vero che il Senatore Collina del PD – per esempio – ha duramente protestato contro le prese di posizione dell’ Europa e della Commissione del Senato di cui egli fa parte, e anche il Sindaco di Ravenna ha ancora una volta auspicato che la realizzazione del CCS e l’implementazione delle estrazioni registrino nel 2022 un significativo passo avanti. Non solo, ma pure le componenti politiche che per esempio a livello regionale hanno salutato “con gioia” le notizie provenienti da Bruxelles e da Palazzo Madama (si vedano le recenti dichiarazioni della consigliera Piccinini e del consigliere Taruffi), a Ravenna non si stanno certo sprecando nel ribadire la loro posizione – portata avanti in campagna elettorale – di contrarietà al CCS e al rafforzamento delle energie fossili, e favorevoli invece all’immediato lancio del modello basato sulle rinnovabili. Vero è che tutti dicono di sostenere il progetto del parco eolico a mare, ma non sembra che si stia profondendo un grande impegno affinché esso trovi un percorso privo di asperità. Così come non si stanno vedendo grandi iniziative nel progettare una realtà di produzione diffusa e decentrata, basata per esempio sulle Comunità Energetica e su un concreto piano di risparmio. E gli esempi potrebbero continuare.”

“Comunque, le scelte della politica le giudicheremo man mano che si tradurranno in fatti concreti, e speriamo che i fatti concreti del 2022 ,  a livello globale e a livello locale,  vadano nel segno di una svolta vera, quella auspicata dalle centinaia di migliaia di persone, ragazze e ragazzi, ma anche loro genitori, nonne e nonni, che nel 2021, pur dopo la compressione e le frustrazioni della pandemia, hanno ricominciato a riempire le piazze di tutto il mondo per chiedere di mettere fine alle devastazioni del pianeta e alle operazioni di riverniciatura (è stato perfino coniato il neologismo del greenwashing) con le quali rendere eterno il vecchio e distruttivo modello estrattivista.

La campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile”, alla quale aderiscono persone svariate collocazioni politico-partitiche, e molte senza collocazione alcuna, è stata presente in tutte queste mobilitazioni e continuerà a parteciparvi e promuoverle, cercando di allargare ulteriormente l’adesione da parte di tutte le possibili componenti della società civile, perseguendo tutte le convergenze, come fu all’epoca della lotta contro la centrale a carbone, dei referendum contro il nucleare, della difesa dell’ acqua bene comune.

Perché solo la mobilitazione può creare le condizioni affinché  nel 2022 non si imbocchino irreversibilmente pericolosissime strade ‘a tutto gas’ “.