Con un’interrogazione urgente della consigliera Silvia Zamboni nell’ambito del question time, il Gruppo Europa Verde ha portato oggi all’attenzione dell’Assemblea legislativa e della Giunta dell’Emilia-Romagna le criticità e le contraddizioni legate alle nuove urbanizzazioni nell’area di via Piave-via Monti approvate dal Consiglio Comunale di Faenza lo scorso febbraio e che insistono su aree coinvolte dall’alluvione del maggio 2023 a causa dell’esondazione del Lamone.

Nelle premesse dell’atto si ricorda che il Gruppo Europa Verde aveva presentato a fine febbraio scorso una interrogazione in Aula per sollecitare la Giunta a varare una moratoria sulle nuove edificazioni nelle zone alluvionate in attesa di un aggiornamento delle mappe del rischio idrogeologico e dei PAI (Piani di Assetto Idrogeologico). Una richiesta che riprendeva gli appelli lanciati da Legambiente e da un gruppo di urbanisti, ingegneri e architetti e che riprendeva le conclusioni della Commissione tecnico-scientifica sull’alluvione, istituita dalla Regione, il cui rapporto finale sottolinea l’importanza di aggiornare la pianificazione territoriale e di non ricostruire e tornare a costruire come si faceva prima.

Lo scorsomarzo nel corso di tre incontri pubblici a Ravenna, Forlì e Bologna con gli amministratori locali e le parti sociali per fare il punto sugli interventi post alluvione, il Presidente Stefano Bonaccini aveva annunciato la volontà della Regione – in nome del principio di precauzione e a garanzia di una ricostruzione di qualità – di evitare che si realizzassero nuove edificazioni nelle zone colpite dagli allagamenti.

Un annuncio che sembra contrastare con quanto dichiarato lo scorso 24 aprile dallavicepresidente Priolo, la quale – presentando in Commissione Ambiente il “Piano speciale preliminare dissesto idrogeologico” (DGR 703/2024) che prevede l’esclusione del rilascio di titoli abitativi riguardanti nuove costruzioni nelle aree allagate durante gli eventi di piena di maggio 2023al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato – ha dichiarato che a Faenza la norma regionale blocca in modo transitorio i PUG fuori dai contesti già urbanizzati. Vuol dire che nell’area di Via Piave e via Monti compresa nel contesto urbanizzato si può costruire, bypassando il senso delle dichiarazioni del Presidente Bonaccini e le richieste arrivate da più soggetti?

Ho ritenuto doveroso chiedere alla Giunta di fare chiarezza su quanto sta accadendo nel comune di Faenza, anche a beneficio di chiarire ciò che potrebbe verificarsi nei piani di ricostruzione in tanti altri comuni colpiti dall’alluvione del maggio 2023” –dichiara Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa. “L’area tra le vie Piave e Monti in cui sono previsti i nuovi insediamenti, le cui opere di urbanizzazione approvate il 27 febbraio con una delibera comunale costituiscono parte del permesso di costruire, rientra per intero tra quelle ricoperte dalle acque del fiume Lamone durante gli eventi alluvionali del maggio scorso. Di conseguenza l’area interessata dai nuovi insediamenti è chiaramente in zona a rischio alluvione, con l’aggravante che non è azzardato affermare che la presenza di tale area proprio perché non urbanizzata ha contribuito ad attutire l’impatto dell’alluvione sugli edifici circostanti. Con l’interrogazione urgente presentata oggi nell’Aula dell’Assemblea legislativa, ho chiesto alla Giuntase le urbanizzazioni approvate dal Consiglio Comunale di Faenza rientrano nella fattispecie oggetto delle dichiarazioni del Presidente della Giunta, per cui sono passibili di essere bloccate da un provvedimento ad hoc della Giunta, o se invece potranno proseguire il loro iter di realizzazione. La risposta che ho ricevuto dal sottosegretario Baruffi non ha chiarito tutti i dubbi procedimentali che avevo rispetto alla volontà della Regione di farsi parte attiva in prima persona per garantire il rispetto del principio di precauzione invocato da Bonaccini. L’aspetto positivo nella risposta è che non è stata rilasciata la concessione, che va assoggettata a verifica anche qualora risultasse interna al centro urbano. Metterò comunque a disposizione del comitato cittadino la risposta per ulteriori approfondimenti.”