Si è svolto a Faenza, nel primo fine settimana di settembre, Made in Italy 2020, la mostra mercato della ceramica italiana che ha visto protagonisti un centinaio di ceramisti, provenienti da tutta Italia.

Organizzato dal Comune di Faenza, con un lavoro di squadra del Settore Cultura Turismo e Promozione Economica, in collaborazione con Ente Ceramica Faenza, Made in Italy è stato un evento “straordinario”, pensato e organizzato per colmare il vuoto creato dallo spostamento di Argillà Italia 2020 al 2021, a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Straordinario è stato anche il successo della manifestazione, con ottimi riscontri dal punto di vista dei visitatori, che – sempre nel rispetto delle normative legate all’emergenza Covid-19 – hanno animato Piazza del Popolo e Piazza Martiri della Libertà. Un pubblico curioso e interessato, che ha passeggiato tra gli stand dei ceramisti italiani giunti a Faenza, ammirando e acquistando le bellissime ceramiche esposte.

Il cuore di Made in Italy è stato infatti la mostra mercato della ceramica: cento ceramisti italiani, dal Piemonte alla Sicilia, hanno presentato al pubblico la loro produzione in ceramica artistica e artigianale, proponendo una grande qualità e allo stesso tempo varietà di stili, linguaggi e tecniche. I ceramisti presenti sono stati invitati partendo dalla selezione già effettuata per Argillà, estendendo poi l’invito ai ceramisti in lista d’attesa.

“Nel momento in cui, qualche mese fa, il Comune di Faenza ha progettato l’iniziativa, Made in Italy 2020 è nato come una sorta di laboratorio sperimentale, anche a causa del fatto che è stato progettato in un periodo in cui la situazione Covid-19 era molto complessa: per questo, come specificato nel pay-off, con questo evento si è davvero voluto guardare al futuro della ceramica italiana. Il Comune di Faenza, in collaborazione con Ente Ceramica Faenza e tutti i partner coinvolti, ha così voluto organizzare Made in Italy 2020 con entusiasmo, nel sincero convincimento che se a qualcuno in Italia spettava organizzare per primo una mostra-mercato della ceramica, nel contesto attuale “post Covid-19”, quel qualcuno era senza dubbio Faenza, per il ruolo che la nostra città riveste nel sistema italiano e internazionale della ceramica. Questo è stato confermato dai ceramisti partecipanti, che hanno ringraziato la città manfreda per avere avuto il coraggio e la capacità organizzativa di dare il via alla ripartenza delle mostre mercato della ceramica, annullate o posticipate nei mesi scorsi a causa del Covid-19″.

Dalle tradizionali teste di moro di Caltagirone alla ceramica tradizionale di Castelli d’Abruzzo, dalla ceramica di design a piatti e oggetti per la tavola e per la casa, dalle piccole sculture e opere d’arte ai gioielli, dalla maiolica alla porcellana: il 5 e 6 settembre Faenza ha offerto uno spaccato sulla migliore produzione ceramica italiana, creando un importante momento di visibilità e commercializzazione per i ceramisti e le botteghe nazionali e, allo stesso tempo, realizzare a Faenza un evento che, in una scala minore, ha ripreso un format particolarmente apprezzato da cittadini e appassionati e che in questa edizione particolare ha puntato soprattutto, anche dal punto di vista della comunicazione, sulla valorizzazione dei circuiti del turismo di prossimità.

Erano più di 30 le botteghe e i ceramisti faentini partecipanti, dal tradizionale al contemporaneo, con una partecipazione speciale dedicata al torniante Gino Geminiani, scomparso lo scorso maggio, organizzata dall’associazione che sta nascendo in suo ricordo: in Piazza Martiri della Libertà, infatti, una postazione con il tornio ha visto avvicendarsi tornianti faentini e italiani, rendendo omaggio a Gino, con le mani e con il cuore.

Una serie di mostre, iniziative ed eventi “off” in città ha poi animato il fine settimana, offrendo al pubblico la possibilità di aggiungere altre esperienze, ceramiche e non, a quella della visita alla mostra mercato della ceramica.