“Qualche giorno fa in consiglio Comunale si è parlato dei cambiamenti climatici e del futuro sostenibile con l’energia pulita, nel quale il Movimento 5 Stelle, ha esposto alcuni dei temi più caldi della transizione energetica per un futuro ecosostenibile.

Del resto nel pieno della crisi climatica globale e dopo anni di proposte, discussioni e dibattiti, la tutela dell’ambiente è entrata finalmente nella Costituzione italiana. La Camera ha approvato la proposta di legge che modifica due articoli costituzionali, il 9 e il 41, per tutelare l’ambiente, le biodiversità, gli animali e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni. Per la prima volta che viene modificata la prima parte della Costituzione (composta dai primi 12 articoli), cioè quella riguardante i principi fondamentali della Nazione ( con 468 voti favorevoli).

I due articoli della nostra Costituzione cambiano come segue (in grassetto le nuove parti):

– Articolo 9 “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

– Articolo 41 “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

Il M5s spiega come questo sia un passaggio storico, un segnale che noi tutti dobbiamo sostenere e come un faro deve dirigere il presente e il futuro del nostro Paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni.

L’Ue difatti ha messo la produzione di idrogeno fra le tappe necessarie per la decarbonizzazione con massicci investimenti, ed è partita la grande corsa ad accaparrarsi i fondi”.

I fondi del PNRR serviranno anche a questo passaggio epocale, ad esempio saranno stanziati 3,19 mlrd di euro per l’idrogeno verde in sostituzione al CO2.

L’unico idrogeno a zero emissioni è quello verde, perché la materia prima utilizzata è l’acqua e l’energia per produrlo è elettrica e può provenire da fonti rinnovabili, un circolo virtuoso che sarà il futuro sostenibile per le generazioni future.

L’idrogeno verde può essere uno dei pilastri per un futuro decarbonizzato: può essere bruciato come il metano (producendo però ossidi di azoto) oppure convertito in energia elettrica con le celle a combustibile, ove si produce solo vapore acqueo.

L’Unione Europea ci conta  per arrivare a emissioni di carbonio zero nel 2050;  l’8 luglio 2020 ha definito una strategia operativa: la produzione di idrogeno verde dovrà passare in 30 anni dal 2% al 14%.  Le tappe sono tre: 1) entro il 2024 devono essere installate 6 gigawatt di elettrolizzatori per produrre 1 milione di tonnellate di idrogeno verde; 2) entro il 2030 bisogna raggiungere almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori e 10 milioni di tonnellate; 3) che entro il 2050 un quarto di energia rinnovabile generata servirà a produrre idrogeno verde da utilizzare su larga scala.

Esiste inoltre un’altra questione importante ossia il riutilizzo degli ex condotti anziché fabbricarne dei nuovi, in Olanda dal 2018 per legge è vietato posare nuovi tubi. In Gran Bretagna dal 2025 nelle case non si dovranno più installare boiler a gas. In Germania da quest’anno chi utilizza il gas in casa deve pagare una tassa che servirà a finanziare la transizione verso l’elettrico, che è molto più efficiente grazie a pompe di calore e forni a induzione. In buona parte della California è vietato da quest’anno l’utilizzo del gas negli edifici nuovi.

Sul punto l’Agenzia Internazionale per le Rinnovabili ha detto espressamente: il potenziale passaggio all’idrogeno non deve essere usato come giustificazione per costruire ora nuovi gasdotti, con la scusa che possano servire per il gas verde nel futuro.

L’idrogeno può essere il futuro, quello nato dai gas naturali scomposti in maniera che il loro impatto sull’ambiente sia nullo, privo di emissioni, creato partendo da metano che viene reso così del tutto innocuo.”