Dopo la raccolta firme lanciata dal comitato nato nel quartiere Nullo Baldini, anche Legambiente Ravenna ritiene importante la ricerca di pianificazioni differenti alla realizzazione ex novo del Polo per l’Infanzia “Talamone” sull’area verde di via Nizza, che vedrebbe a rischio alcuni alberi qui presenti, insieme alla fauna urbana nel tempo insediatasi e l’impermeabilizzazione di più 900 mq di suolo.

Il progetto iniziale risale infatti a diversi anni fa (2003) ed è pensabile che la situazione aggiornata ad oggi necessiti di un’ulteriore valutazione che consideri la riqualificazione dell’ex scuola per infermieri presente a pochi metri rispetto al parco e che vedrebbe la possibilità di realizzare un vero e proprio polo scolastico nell’asse tra via Agro Pontino e via Villa Glori, vista già la presenza di altre strutture. L’area a disposizione, sarebbe infatti di circa 2800 mq rispetto ai 2550 mq richiesti dal polo “Talamone” nel parco di via Nizza.

“E’ importante sollecitare la volontà politica affinchè i finanziamenti regionali destinati alla realizzazione del polo “Talamone” vengano dirottati alla rigenerazione dell’esistente – sottolinea Legambiente. Proprio la recente legge regionale sul consumo di suolo, prevede la disponibilità di sostegni economici per incentivare la rigenerazione (art. 8 e12).”

“Una scelta che non è solo dettata dal buon senso – continua – ma anche dalla stessa L.R. 24/2017 che oltre a definire un saldo di consumo di suolo massimo al 3% dell’urbanizzato, inserisce come elemento prioritario la rigenerazione e riqualificazione dell’esistente.”

Legambiente ricorda come la nuova legge regionale indichi espressamente la necessità di dare priorità alla rigenerazione come indicato dall’ art. 7, relativo alla disciplina favorevole al riuso e alla rigenerazione urbana: “…gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica disciplinati dalla presente legge privilegiano il riuso dei suoli urbani e la loro rigenerazione…”, valutando anche interventi di demolizione e successiva ricostruzione.

Inoltre, l’associazione ricorda l’importanza della partecipazione della cittadinanza alla progettazione urbanistica: “Proprio nell’ottica dell’urbanistica partecipata, per la quale lo stesso Comune sta promuovendo incontri nelle varie aree territoriali per la realizzazione del nuovo PUG, si ascoltino i cittadini e si valutino tutte le opzioni alternative al consumo di suolo come prioritarie ai soli conti economici” – sottolinea Legambiente.

Nel merito sempre del progetto del polo “Talamone”, Legambiente conclude evidenziando la mancanza attuale di una visione sistemica rispetto le effettive esigenze della presenza dell’edificio e della progettazione di un piano della mobilità dedicato, conseguente.