“Si potrebbe intitolare così l’impegno di de Pascale per il 2021 per il Mar, il Museo d’Arte di Ravenna: il Sindaco, infatti, aumenta il contributo comunale in favore del Mar con + 100.000 Euro, portando il totale da 500.000 a 600.000. Fin qui sembrerebbe tutto normale. Peccato che di questi 100.000 euro il Mar ne giri ben 80.000 per la gestione di biglietteria e bookshop alla Fondazione Ravennantica, la ben nota creatura pseudo culturale dell’Assessore Elsa Signorino e a lei tanto cara” afferma la lista civica La Pigna.
“Viene da chiedersi se proprio nessuno tra i 1.000 dipendenti in forza al Comune di Ravenna, potesse essere incaricato di gestire biglietteria e bookshop, permettendo così di dedicare tutti i 100.000 euro al rilancio del Museo, invece di sperperarli in favore di Ravennantica. Una Fondazione che, é bene dirlo, sta beneficiando di contributi del Comune per l’anno 2020, di ben 1 Milione e 600 mila euro” dichiara La Pigna.
“Insomma, l’ennesimo regalo del Sindaco Michele de Pascale a Ravennantica per la quale é pure consigliere di amministrazione insieme alla stessa Signorino.  Un bel conflitto di interessi per i due amministratori pubblici che in quanto consiglieri di amministrazione avvallano i bilanci sempre più in rosso della Fondazione e in quanto rispettivamente Sindaco e Assessore alla cultura, deliberano l’uso dei soldi dei ravennati per coprire le perdite della stessa Ravennantica” prosegue la lista civica.
“Ma torniamo al Mar, la cui disastrosa gestione degli ultimi 4 anni sta cancellando anni di splendore del nostro Museo d’Arte. Ebbene le scommesse, termine che l’Assessore Signorino ama utilizzare, sono tate tutte miseramente perse. Si tratta però di scommesse fatte utilizzando i soldi di noi cittadini. A nulla sono valsi i richiami e le  perplessita che in questi anni la Lista Civica La Pigna ha indirizzato a de Pascale e alla Signorino anche per il Mar.  Una gestione catastrofica cominciata con la nomina ad interim di un direttore, il cui curriculum non presentava alcuna esperienza di gerenza di un museo. Mancanza confermata peraltro dallo stesso Direttore” continua La Pigna.
“E i tristi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ciò che balza subito all’occhio, é la totale mancanza di mostre di prestigio e interesse nazionale, sostituite da format di mostre commerciali a prezzo di saldo, poiché già viste e riviste altrove. Le uniche cose che si sono viste sono l’arroganza e l’incompetenza con la quale il Mar viene condotto e che hanno portato alla scomparsa dello stesso dai radar dei circoli più importanti della cultura nazionale ed europea” afferma La Pigna.
“E se ad oggi si registra il sopra menzionato incremento di 100.000 euro (per un totale di 600.000 euro) del contributo comunale, non é detto che durante il 2021 non si avranno nuovi ed importanti innesti finanziari, sempre e rigorosamente soldi dei ravennati, per far respirare il martoriato bilancio Del Mar. Va detto che se le casse del museo non sono floride, anche le risorse umane registrano perdite importanti. In questi ultimi anni si é assistito ad un fuggi fuggi che ha visto persino la Dottoressa Alberta Fabbri, già conservatore del Mar ruolo che ricopriva da anni con elevata professionalità, migrare all’istituto dei beni culturali dell’Emilia-Romagna. La Fabbri é stata poi sostitua nel suo ruolo da una persona che non ha alcuna esperienza in merito. Tanto per cambiare. E ancora la Linda Kniffitz responsabile del CIDM, che subito dopo la nomina del Direttore, dalla sera alla mattina fu spostata alla biblioteca Classense” prosegue La Pigna.
“Già da anni chiediamo con insistenza la “reinternalizzzione” del Mar e della Classense, per permettere al Comune una gestione diretta della pianificazione e della realizzazione delle attività, nonché un miglior controllo e una più elevata efficienza della spesa. Proposta bocciata da de Pascale, dal Pd , dal Pri e dal resto della maggioranza. Così come la nostra proposta di indire una selezione pubblica per individuare un nuovo direttore del Mar, con esperienza e competenze maturate nella gestione di Musei di rango nazionale. Nulla da fare anche in questo caso. Possiamo allora affermare, non senza rammarico, che il Museo d’Arte di Ravenna é davvero un Mar morto” conclude La Pigna.