Lo scorso fine settimana si è tenuta l’occasione di solidarietà e lotta contro il cancro più bella dell’anno: quella che unisce il sostegno della ricerca alle celebrazioni della Festa della Mamma, evento che da tradizione si lega alla distribuzione delle coloratissime azalee dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Il dispiegamento di forze della non-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori è stato imponente: sono stati più di seicento i volontari che hanno dedicato almeno un’ora alla distribuzione dei fiori in uno dei duecento punti sparsi su tutto il territorio. Una capillarità senza eguali, per una concentrazione di stand che non si limitava semplicemente alle grandi città ma arrivava veramente ovunque fino addirittura a sforare i confini storici di riferimento dello IOR, con la provincia di Ferrara, di Firenze e Pesaro-Urbino rappresentate con i banchetti di Argenta, Marradi e Gabicce.

Grazie a questa forte presenza, anche l’edizione 2025 della Festa della Mamma ha rappresentato un successo a sostegno della ricerca scientifica e degli studi più innovativi portati avanti nei laboratori dell’IRST IRCCS di Meldola, che mirano a offrire opportunità terapeutiche sempre più efficaci e personalizzate per chi riceve una diagnosi di cancro. In totale sono state circa 15000 le azalee distribuite su tutta la Romagna: una adesione che ha portato a un incasso di quasi 280.000 euro. «Si tratta di un dato non banale, che messo insieme alla grande mobilitazione di volontariato del weekend del 10 e 11 maggio racconta l’affezione della Romagna alla nostra azalea come simbolo di Festa, di solidarietà ma soprattutto di convinzione nei confronti della nostra mission verso un futuro sempre più libero dal cancro – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – per approssimazione possiamo affermare che 15000 figli e figlie del nostro territorio hanno scelto di dire “ti voglio bene” alla donna più importante della loro vita attraverso questo gesto. Non posso che ringraziare i veri protagonisti di questi eventi di rete: le persone che a prescindere da tutto – impegni personali, meteo, luoghi in cui chiediamo di essere presenti – ci confermano la loro disponibilità a devolvere quanto di più prezioso tutti noi abbiamo, il tempo, per sostenere la causa della lotta contro il cancro. In un mondo, quello del Terzo Settore, in cui la perdita di volontari costanti e regolari è sempre più un tema centrale di criticità, poter contare su quello che lo stesso prof. Amadori definiva “un popolo” generoso, altruista e responsabile come il nostro rappresenta un patrimonio senza paragoni, da non disperdere per nessun motivo al mondo. Una ricchezza che presto celebreremo alla nostra “Convention IOR”, in programma per la mattina di sabato 7 giugno alla Fiera di Cesena. Per l’occasione abbiamo chiamato persone che rappresentano eccellenze del mondo della sanità, della ricerca e della comunicazione da tutta Italia: un panel di ospiti di livello assoluto per ringraziare i nostri volontari e tutti coloro che ci sostengono, portando al contempo delle informazioni di livello sullo stato dell’arte e sul futuro dell’oncologia».

Venendo allo specifico dei singoli territori, non può non destare scalpore lo straordinario risultato della sede IOR di Lugo: grazie a una mobilitazione senza eguali dei volontari il comune della Bassa Romagna è stato di gran lunga quello più solidale della Festa della Mamma 2025, con 3042 azalee distribuite. Gli stand coprivano il territorio in maniera davvero ramificata: Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara, Barbiano, Bizzuno, Conselice, Cotignola, Filo d’Argenta, Fusignano, Massa Lombarda, Lavezzola, Sant’Agata sul Santerno, Santa Maria in Fabriago, San Bernardino, San Lorenzo, San Patrizio, San Potito, Villanova e Voltana battevano tutte bandiera IOR. «Finito il turno della domenica le azalee, su quel territorio, erano andate completamente esaurite – spiega sempre il Direttore IOR – si tratta di un risultato eccezionale di cui sarebbe stato orgoglioso il nostro ex Vicepresidente, Rositano Tarlazzi, colui che più di tutti ha contribuito a diffondere la cultura della lotta contro il cancro e l’adesione alla missiondell’Istituto Oncologico Romagnolo nel territorio di Lugo, scomparso a settembre 2023. “Tano” e il Prof. Amadori erano due grandi amici, diversi tra loro ma ognuno a suo modo, nel proprio campo, sfruttando le conoscenze professionali e sociali che avevano, hanno davvero fatto la differenza, lasciando un marchio indelebile nell’esistenza di tutti noi. Il risultato di oggi è sicuramente figlio di quell’impronta e di quell’esempio».

Ottime le performance anche delle altre sedi IOR della provincia, con quasi 2400 azalee distribuite nel territorio di Ravenna e più di 2000 in quello afferente a Faenza. Da sottolineare come un bel risultato di solidarietà anche l’iniziativa della “azalea sospesa”, quella per cui l’Istituto Oncologico Romagnolo dava la possibilità a chiunque volesse, donando online sulla piattaforma www.insiemeachicura.it, di fare una sorpresa gradita aun paziente di uno degli Hospice della Romagna con il fiore della Festa della Mamma. Un gesto d’altruismo e di vicinanza a chi affronta il momento più critico del percorso di malattia, quello per cui la guarigione non è più una opzione percorribile, scelto da 61 persone.