I capannisti in assemblea: Smontare i capanni entro il 30 aprile, per evitare multe fino a 10mila euro

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Per i capanni balneari di Ravenna le ore sono contate. Un’ordinanza impone di liberare lo spazio demaniale sopra il quale sorgono quelle strutture che non sono in regola con la concessione. Da decenni queste costruzioni sorgono sulle dune da Lido di Classe a Casalborsetti, ma l’ordinanza arrivata dal comune di Ravenna obbliga i capannisti di smontarle.

Inutili le richieste presentate all’amministrazione comunale per ritirare l’ordinanza emessa, la risposta è stata ferma: “Ci sarà un nuovo bando per posizionarle a Casal Borsetti”. Soluzione che non convince l’Associazione dei Capannisti Balneari di Ravenna, che questa sera si sono riuniti in assemblea per decidere sulle azioni future.

Le loro richieste sono di mantenere i capanni dove stanno, perché rappresentano la storia della città di Ravenna, una tradizione unica nel suo genere.

Il comune di Ravenna è stato invitato alla riunione, ma nessuno si è presentato. Il presidente dell’Associazione dei Capannisti Balneari di Ravenna ha letto ai soci la lettera che questo pomeriggio è arrivata all’associazione dal sindaco de Pascale.

Tante le dichiarazioni durante l’assemblea, ma l’ordinanza ha messo con le spalle al muro i capannisti, che per evitare le multe, che possono arrivare fino a 10mila euro, devono smontare i loro capanni entro il 30 aprile, secondo l’ordinanza del Comune, termine che potrebbe cambiare se la Capitaneria del Porto di Ravenna decide di anticiparlo.

Sono 74 i capanni che dovrebbero essere abbattuti. I capannisti hanno ribadito che saranno fermi nelle loro richieste, per conservare questa tradizione e questo importante pezzo di storia di Ravenna.