Al museo civico San Rocco di Fusignano è cominciato il progetto “Musei chiusi – Gli artisti senza il pubblico”, ideato da Alice Lucci con il sostegno e la collaborazione dell’Assessorato Cultura del Comune di Fusignano.

Il museo, chiuso al pubblico per contrastare la pandemia sanitaria, ospita allora gli artisti che interagiscono con gli ambienti e con le opere presenti, con la mancanza del pubblico, con il proprio sentire.

“La chiusura di un museo non deve sembrare normale – ha dichiarato l’ideatrice Alice Lucci -. L’assenza di un museo, nonostante tutte le comprensibili cause e motivazioni, deve comunque esprimere un peso, un vuoto. Così come la mancanza degli artisti, del pubblico e di questo loro rapporto ora sospeso. Questo progetto si propone di essere un asterisco a ricordarlo, per non dimenticare l’importanza di tutte le arti e delle persone che le scelgono, le sviluppano, le offrono al mondo come nutrimento intellettuale, culturale, sociale”.

Il primo ospite del museo chiuso è stato Lorenzo Tugnoli, fotografo, nato nel 1979 a Lugo. Di base in Libano, a Beirut, Tugnoli si occupa delle conseguenze umanitarie provocate dai conflitti nel Medio Oriente e in Asia centrale. Collabora da anni con il Washington Post e ha pubblicato, tra gli altri, sul New York Times, Wall Street Journal e Time Magazine. Dal 2017 fa parte dell’Agenzia Contrasto. Nel 2019 vince il Premio Pulitzer per la fotografia e nel 2020 il primo premio del World Press Photo – Contemporary Issues Stories.

I prossimi ospiti che già hanno confermato la loro presenza saranno Roberto Magnani del Teatro delle Albe insieme al gruppo Cacao, l’illustratore Marco Paci e la compagnia di teatro delle ombre Macinapepe, i musicisti Marco Zanotti e Jabel Kanuteh, la compagnia teatrale integrata Magnifico Teatrino Errante, gli artisti Lucia Baldini e Simone Luschi, le atelieriste Mascia Lucci e Sofia Signani insieme al giocattolaio Roberto Papetti, Pamela Casadio e Alice Iaquinta della Scuola Arti e Mestieri di Cotignola e la danzatrice Barbara Faccani.


In questa fase è la documentazione video-fotografica il tramite che serve al progetto per interagire con il paese. Gli artisti continueranno a partecipare dal mondo del teatro, delle arti figurative, della musica, della danza, nell’attesa che il San Rocco riapra le porte e Musei chiusi – ora isolato e non visto –  incontri finalmente il pubblico.