“Apprendiamo con favore le parole del Segretario Nazionale del PRI, Corrado De Rinaldis Saponaro, che ha duramente condannato la grottesca iniziativa della Regione Puglia di denunciare Israele per l’arresto di diportisti, parlando di una pericolosa deriva antisemita che sta affermando in alcuni ambienti del centrosinistra.
Parole sacrosante. Eppure ci chiediamo: valgono solo per la Puglia? O valgono anche per Ravenna?
Perché se davvero le ragioni che portano il PRI nazionale a prendere le distanze da esponenti della sinistra radicale – come Decaro e Albanese – sono così fondate e gravi, allora devono valere anche nella nostra città , dove il PRI continua tranquillamente a sostenere invece un sindaco del Partito Democratico che non solo non ha preso le distanze da certe deriva , ma ha bloccato esplicitamente ogni rapporto con Israele attraverso il nostro porto , intervenendo maldestramente in Sapir che è controllato dal comune, arrecando un danno concreto alla nostra economia e dando un messaggio politico gravissimo.
I carichi per Israele partiranno da altri porti!
Non stiamo parlando di parole, ma di fatti: il Porto di Ravenna, cuore pulsante della nostra economia, ha subito un danno diretto a causa di una scelta ideologica e faziosa, fatta sulla pelle delle imprese ravennati, per mandare un messaggio contro Israele .
Tutto questo con il silenzio complice – o il consenso? – del PRI locale.
Allora chiediamo con forza: che posizione ha oggi il PRI di Ravenna?
Il PRI ravennate non può continuare a sedersi su due sedie . Se davvero condividi le parole del Segretario Nazionale Saponaro, allora prendi subito le distanze dall’amministrazione comunale . Altrimenti, abbia il coraggio di dire che non condivide la linea nazionale e che intende separarsi politicamente dal PRI stesso . Del resto, ricordiamo che Fusignani e Gamberini siedono nella Direzione Nazionale del partito: un silenzio da parte loro oggi sarebbe particolarmente grave.
Per Fratelli d’Italia la linea è chiara: noi stiamo dalla parte della verità, della libertà e del diritto di Israele a difendersi dall’odio terroristico. E stiamo dalla parte di Ravenna, che ha il diritto di vedere il proprio porto lavorare, crescere e non essere bloccato da chi vuole trasformare il Comune in una sede di militanza ideologica.
Siamo pronti a ribadirlo in ogni sede istituzionale. E aspettiamo che anche il PRI di Ravenna, una volta per tutte, faccia chiarezza.”
Il gruppo consigliare di Ravenna, Alberto Ferrero, Consigliere Regionale FdI e Nicola Grandi, Capogruppo Fdi Consiglio Comunale di Ravenna

























































