francesconi

La nuova sede in Piazza Kennedy dell’Accademia di Belle Arti e dell’Istituto musicale Verdi, già fruibile da alcune settimane, non è solo un luogo attraverso il quale offrire maggior visibilità alle due istituzioni ma rappresenta una soluzione concreta alle difficoltà in termini di spazi che da molti anni vivono queste due realtà e soprattutto si presta ad innovative sinergie a livello creativo e artistico.

Come Capogruppo del Partito Repubblicano lo sostenni già un paio di anni fa, impegnandomi anche personalmente, quando fu palese l’intenzione dell’amministrazione di proseguire l’iter di statizzazione proponendo una “federazione” fra Accademia e Verdi che, pur mantenendo le singole autonomie, agevolasse la collaborazione non solo fra le due istituzioni ma anche fra queste e altre realtà culturali, artistiche e universitarie presenti a Ravenna.

Dispiace avere sentito e/o appreso che alcune forze di minoranza e alcune associazioni cittadine – queste ultime peraltro paradossalmente impegnate nella valorizzazione materiale e immateriale del nostro patrimonio formativo e artistico – in questa faticosa fase di concretizzazione della nuova sede abbiano speso energie e parole per sminuire la valenza del progetto di creare un polo di alta formazione artistica sul territorio, proscrivendo i nuovi spazi disponibili in Piazza Kennedy n.7 a un semplice “luogo per uffici amministrativi comuni”.

Con soddisfazione pertanto mi sento di potere fin da ora smentire queste “voci” ingannevoli, e lo faccio prima ancora dell’inaugurazione ufficiale prevista nel periodo prenatalizio. È infatti opportuno mettere a conoscenza i cittadini non solo che già da alcune settimane numerosi insegnamenti del corso accademico dell’Istituto Musicale G. Verdi sono quotidianamente tenuti in questa nuova sede ma anche che da pochissimi giorni, nell’ampio spazio al piano terra del palazzo, è stata inaugurata una interessante esposizione collettiva itinerante che coinvolge ben otto Accademie e Facoltà di Belle Arti tra Italia e Spagna dal titolo Il libro ha radici e semi – La veste flessibile del libro d’artista, che rimarrà allestita a Ravenna fino al 22 dicembre.

I prossimi anni saranno dunque strategici per articolare ulteriormente quanto definito fin qui: con la statizzazione finalmente alle porte (si spera!) occorre lavorare ancora sul potenziamento degli spazi, sulla crescita della collaborazione fra le due realtà federate attraverso l’istituzione di nuovi corsi formativi e sulla strutturazione e l’identità di un Polo dell’Alta Formazione artistica e musicale di Ravenna: la mia attenzione e il mio impegno in questa direzione saranno sempre alti e costanti.