“Occorre da subito, anche nella nostra provincia, dare la possibilità alle aziende agricole di effettuare i tamponi ai lavoratori stranieri per salvare i raccolti, l’imminente vendemmia messa a rischio dalla chiusura delle frontiere per la pandemia e, ovviamente, garantire al contempo la sicurezza sanitaria”.
Lo afferma il Presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte, alla luce della recente proroga dello stato di emergenza.
Al riguardo Coldiretti, a livello nazionale, ha inviato una lettera al Ministro della Salute Speranza.
La pur legittima ordinanza che dispone la quarantena per i cittadini che negli ultimi 14 giorni abbiano soggiornato in Romania e Bulgaria – sottolinea Coldiretti – priva di fatto agricole le imprese del supporto degli oltre centomila stagionali agricoli che arrivano ogni anno dalla Romania, la comunità più presente nei campi italiani, e di circa diecimila bulgari, proprio nella fase più delicata della stagione, con l’attività di raccolta che è stata peraltro anticipata a causa del caldo.
Ferme restando le necessità di non abbassare l’attuale livello di attenzione alla sicurezza sanitaria, che condividiamo come cittadini e come imprenditori – scrive Coldiretti -, occorre trovare delle soluzioni alternative per evitare di compromettere gravemente il risultato dell’intera annata agraria. Le nostre imprese si sono dette da subito disponibili a farsi carico dei costi per sottoporre ai testi sierologici i lavoratori stranieri così da dargli la possibilità di partecipare alle operazioni di raccolta, ovviamente in caso di risultato negativo.
Oltre alle operazioni di raccolta estive, che vanno dalla frutta agli ortaggi, il vincolo della quarantena potrebbe limitare anche gli arrivi per la vendemmia.
In questo contesto – sostiene la Coldiretti – per favorire le campagne di raccolta sarebbe importante, oltre ai test e alla quarantena attiva, provvedere alla pubblicazione del nuovo decreto flussi e procedere ad una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.
I voucher sono stati per la prima volta introdotti in Italia proprio solo per la vendemmia il 19 agosto 2008, con circolare Inps con l’obiettivo di ridurre burocrazia nei vigneti e dare una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati che sono andate perdute in seguito all’abrogazione dovuta ai casi di abusi favoriti ad un eccessivo allargamento ad altri settori e che in realtà non hanno riguardato il settore agricolo.