Neppure il Giro d’Italia, che premia ritualmente la provincia di Ravenna grazie a sponsorizzazioni e interventi onerosi della Regione e delle nostre città, è stato sufficiente quest’anno per aggiustare decentemente la via Reale tra Ravenna e Alfonsine, tratto notoriamente omicida della statale Adriatica. La foto eloquente è stata scattata in pieno centro a Mezzano, tra la piazza e il ponte sul Lamone. Si può immaginare con quale pubblicità alla nostra città.

Si era letto sulla stampa, appena il 5 ottobre scorso, sotto il titolo “Anas mantiene l’impegno: iniziati stamattina i lavori sulla via Reale”: “Finalmente, dopo decenni di totale mancanza di interventi di asfaltatura su questa importante via di comunicazione per la nostra città e che tanti disagi ha arrecato e sta arrecando sopratutto ai residenti, Anas interviene. Sarà così garantita la sicurezza necessaria a chi percorre la Reale e a chi vi risiede”.

Questo riconoscimento ad Anas parve veramente troppo a Lista per Ravenna, che da un decina di anni combatte senza tregua perché la via Reale sia resa transitabile come dovrebbe essere una strada statale, non come un sentiero di guerra, e soprattutto perché venga costruita la variante, primo tratto, assurdamente mancante, della superstrada Ravenna/Ferrara, su cui dirottare il traffico pesante che sevizia Camerlona, Mezzano ed Alfonsine.

Obiettammo che non si trattava di una “riqualificazione” di questa strada, com’era scritto, bensì al massimo di una manutenzione straordinaria, consistente nella fresatura e nella posa di bitume sulle buche esistenti, spesso voragini, per spessori da 6 a 11 centimetri. Anas non aveva però mantenuto l’impegno assunto in risposta alla nostra interrogazione al sindaco del 28 luglio scorso: “L’IGNOBILE MASSACRO DI VIA REALE. Urgentissimo il rifacimento della pavimentazione”, a cui aveva risposto assicurando che avrebbe avviato i lavori, attesi da mesi, il 1° settembre. Ci sarebbe mancato che non fossero neppure partiti, meno di due settimane prima del passaggio del Giro.

Nel frattempo, sono state però colmate solo le buche più profonde e trascurato il resto. I tratti beneficiati, sommariamente “grattati” e poi riasfaltati, dureranno al massimo uno o due inverni. Mentre la variante, oggetto di giuramenti politici che sarà la prima assoluta priorità tra gli interventi da farsi sulle strade statali di Ravenna, resta tuttora al punto zero, senza nemmeno il progetto di fattibilità, suo primo agognato vagito.