““Non si può chiamare parco la landa desolata in via Port’Aurea. Abbiamo aspettato anni con i cancelli chiusi cercando di capire se qualcuno stava lavorando dentro quell’ampia area di pertinenza all’ex caserma Dante Alighieri e quando finalmente quei cancelli sono stati aperti si scopre che non ci sono alberi. Chi dovrebbe andarci adesso in quel parco’? I bambini a fare cosa? Gli adulti a fare cosa? Dopo tutti questi ritardi ci aspettavamo che il parco fosse un vero parco e non una distesa di terra e ghiaia. Lettera firmata Ravenna.”
Così si legge su “ Il Resto del Carlino – ed. Ravenna ” di giovedì 2 gennaio 2025. “ La realizzazione di quel parco è stata lunga, con interruzioni, ritardi e imprevisti che ne hanno rimandato di qualche anno la conclusione rispetto al programma iniziale. Probabilmente l’Amministrazione voleva inaugurarlo entro il 2024 e ha deciso di farlo a conclusione dei lavori più importanti, quelli cioè che hanno interessato la demolizione degli edifici esistenti, la bonifica e la messa in sicurezza di tutto il terreno, anche nei giorni scorsi sono state ricordate le cisterne rinvenute nel sottosuolo.……. Tutto questo, come lei scrive, non ha trasformato l’area di 15mila metri quadrati in un parco, perché manca l’elemento determinante, capace di fare la differenza, e cioè il verde. “
Ancora così su “il Resto del Carlino”.
Ecco ci risiamo, ancora la storia delle cisterne interrate di cui nessuno sapeva niente se escludiamo chi doveva saperlo ossia i militari che per decenni hanno abitato quel luogo. Già perché la Caserma una volta dismessa ha conservato per lungo tempo un presidio militare proprio per permettere il passaggio di consegne all’amministrazione civile, cioè al comune di Ravenna, il quale avrebbe dovuto ma non lo ha fatto chiedere tutte le informazioni necessarie.
Già perché questi fenomeni di amministratori dimenticando che si trattava di un sito di interesse NATO non hanno minimamente pensato che potesse esserci materiale sensibile o comunque pericoloso. Bastava chiedere appunto…..
Eppure sono intervenuto in Consiglio Comunale spiegando le motivazioni che avevano impedito di divulgare notizie sulla Caserma Dante Alighieri, ma evidentemente nessuno dell’amministrazione comunale o della maggioranza si è preso la cura di ascoltare.
Ma il massimo dell’inadeguatezza l’assessore Del Conte lo ha raggiunto quando ha inaugurato i giardini all’interno del perimetro della ex Caserma intitolati non ad un Artigliere com’era giusto che sia e come avevo suggerito con un Odg datato 28/11/2023, ma su indicazione di una consigliera pd e con motivazioni quantomeno bizzarre e surreali, a Francesca da Polenta.
La mia indicazione cadeva su Corrado Viali, Romagnolo e Medaglia d’Oro al Valor Militare a cui tra l’altro è intitolata la sezione ravennate dell’ANARTI (Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia). Tale intitolazione poteva essere in qualche modo un piccolo tributo a chi vestendo una divisa ha servito lo Stato gratificando quei tanti militari che per decenni hanno abitato quel luogo. Ma l’amministrazione ravennate non ha voluto sentire ragioni se non le proprie, e con un gesto di maleducazione istituzionale non ha neanche invitato i rappresentanti dell’ANARTI che pure erano gli unici la cui presenza era NECESSARIA.
Purtroppo il pd e la maggioranza di sinistra confermano ogni giorno la loro inadeguatezza e distanza dalla Comunità Ravennate con atteggiamenti e comportamenti che evidenziano sempre di più solo arroganza ed attaccamento alle poltrone ed al potere.”