Si sono chiusi i seggi a Ravenna. Iniziate le operazioni di spoglio per determinare la composizione del nuovo consiglio comunale e il nome del sindaco alla guida della città per i prossimi anni. Il primo dato significativo intanto è quello dell’affluenza, che si è fermata al 54,08%, dato notevolmente basso e decisamente poco incoraggiante per quanto riguarda la partecipazione civica. 

Alle ultime elezioni comunali del 2016 votarono il 61,28 % degli aventi diritto al voto. Cinque anni prima, nel 2011, l’affluenza fu molto più alta: 71,98%.

L’elezione di quest’anno, quindi, conferma il trend negativo di ravennati alle urne. Diversi i motivi alla base di questa scarsa partecipazione. Sicuramente da anni la città sta attraversando una sorta di disinnamoramento per la politica locale, quanto meno in fase di voto.

Le ultime elezioni nazionali per determinare il nuovo Parlamento rappresentarono una sorta di eccezione con il loro 78%. Anche le Regionali del 2020 fecero ben sperare in un ritorno dei cittadini alle urne, facendo registrare quasi un 69%. Indubbiamente quest’anno ha influito sull’affluenza anche la pandemia.

Alla fine però appare chiaro come il proliferare di liste e di candidati sindaco, o quanto meno le loro proposte, non abbia convinto i ravennati a tornare alle urne.