Cresce la Ravenna che inventa: 32, infatti, sono le “invenzioni” pubblicate dall’EPO (European Patent Office) nel 2021, cui vanno aggiunte le domande presentate ma non ancora pubblicate, che fanno schizzare il dato di crescita dello scorso anno al +2,4%, in linea con la media registrata dall’Unione Europea a 27. Dal 2008 – prosegue l’Ente di Viale Farini – i brevetti nati nella provincia di Ravenna e protetti a livello europeo sono stati complessivamente 375, con un aumento dal 2008 al 2021 pari al +23,1%.


Tecnologia e conoscenza – ha sottolineato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna – sono ormai divenute le coordinate essenziali per la crescita di ogni sistema economico. Le richieste di brevetti provenienti dalla nostra provincia mostrano una tendenza chiara e stabile al rialzo, a dimostrazione che le imprese ravennati continuano a riconoscere l’importanza – ai fini dell’innovazione – degli investimenti in ricerca e sviluppo”.

L’analisi per campo tecnologico effettuata dall’Ufficio brevetti dell’Ente di Viale Farini mostra che, nel 2021, il settore delle “necessità umane” e quello delle “tecniche industriali e trasporti” assorbono oltre il 68% della capacità inventiva made in Ravenna. Nel primo rientrano i brevetti relativi a diversi ambiti di attività, come ad esempio l’agricoltura, l’abbigliamento e lo sport; il secondo riguarda, invece, le tecnologie della manifattura, in particolare quella avanzata, quella, cioè, che si riferisce all’automazione. Tra i settori maggiormente coinvolti, quelli delle tecnologie meccaniche e chimico-farmaceutiche, che concentrano il 75% del totale, ma non mancano brevetti che rientrano nella strumentazione e nei sistemi elettrici ed elettronici. Il 12% dei brevetti pubblicati dall’EPO nel 2021 si riferisce, inoltre, alle KET (Key Enabling Technologies), le tecnologie (biotech, fotonica, materiali avanzati, nano e microelettronica, nanotecnologie e manifattura avanzata) che la Commissione Europea considera abilitanti a tutti gli effetti, grazie alla loro diffusione pervasiva in tutti i settori di attività.

Con 1.420 brevetti nel 2021, la Lombardia è la regione in cui più si concentra la capacità innovativa delle imprese; seguono l’Emilia-Romagna (con 767 domande pubblicate), il Veneto (con 627) e il Piemonte (464). Nel loro insieme queste quattro regioni concentrano il 72% dei brevetti italiani all’EPO; l’anno scorso le migliori performance sono state pubblicate dall’Emilia-Romagna (+9,3%) e dal Veneto (+5,2%). Guardando alle altre regioni, quelle del Centro hanno segnato una crescita del 13,4% delle domande pubblicate. Al di là dei casi specifici, nel 2021 le regioni del Mezzogiorno producono solo il 5,6% delle domande complessive. Quasi 2 brevetti europei su 3 dei 4.555 brevetti del 2021 si riferiscono alle prime 15 province del Paese, con un totale di 2.989 domande. Milano, Torino, Bologna, Roma e Treviso sono le province che hanno presentato il maggior numero di brevetti, con 1.729 domande, il 38% di quelle pubblicate per le 105 province considerate. Sempre tra le prime 15, l’anno scorso hanno registrato performance straordinarie le province di Modena, Firenze, Padova e Pisa, con tassi di crescita – rispettivamente – del 44,5%, del 34,2%, del 19,4% e del 17,6%.

L’innovazione, intesa come applicazione della conoscenza per creare processi più efficaci e nuovi prodotti o per rendere quelli già disponibili più rispondenti alle esigenze di una società in costante evoluzione – ha concluso Guberti – è alla base di gran parte della crescita economica. In questo scenario, i diritti di proprietà industriale rivestono un ruolo cruciale poiché consentono di proteggere le idee, le opere e i processi frutto dell’innovazione, assicurando un vantaggio competitivo a chi li ha ideati; aprono la possibilità di valorizzare l’innovazione acquisendo nuovi mercati e offrono la possibilità di continuare ad investire sul futuro”.

Il brevetto, ricorda la Camera di commercio, è un titolo giuridico in forza del quale al titolare viene conferito un diritto esclusivo di sfruttamento dell’invenzione, in un territorio e per un periodo ben determinati, e che consente di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare l’invenzione senza autorizzazione. Per invenzione si intende, invece, una soluzione nuova e originale a un problema tecnico.