I Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Ravenna, con la collaborazione dei militari delle Compagnie CC di Ravenna, Faenza e Lugo, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, hanno intensificato i controlli nel settore agricolo, commerciale e dei pubblici esercizi. L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Gli esiti delle verifiche svolte sul territorio provinciale hanno consentito di individuare lavoratori non registrati (in nero), accertare violazioni commesse dai datori di lavoro per irregolarità nei rapporti di lavoro instaurati, tra cui il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori con modalità non tracciata, nonché inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, quali l’omessa elaborazione del documento di valutazione dei rischi, l’omessa sorveglianza sanitaria e la mancata nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Sono state controllate 10 imprese operanti in diversi comparti lavorativi, individuate a seguito di attività info-operativa effettuata in sinergia dall’Arma territoriale e dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. A conclusione delle verifiche ispettive sono state riscontrate irregolarità in 4 delle aziende controllate, delle quali 1 attiva a Ravenna, 1 a Faenza, 1 a Castel Bolognese e 1 Massa Lombarda. Sono stati individuati 5 lavoratori “in nero”. Nel corso degli accessi ispettivi sono state adottate 3 sospensioni dell’attività imprenditoriale. Complessivamente sono state irrogate sanzioni per 50.000 euro.

In particolare:

  • Nel comune di Ravenna, il NIL Carabinieri di Ravenna, coadiuvato dai militari del Comando Compagnia CC di Ravenna, ha effettuato un controllo presso 1 attività commerciale ortofrutticola, ove veniva accertata la presenza di 1 lavoratore extracomunitario impiegato “in nero” e privo del valido permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Contestualmente veniva adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, con la contestazione della relativa maxi-sanzione per lavoro nero. Venivano elevate sanzioni per oltre 9.000 euro.
  • Nel comune di Faenza, i Carabinieri del NIL, coadiuvati dai militari del Comando Compagnia CC di Faenza, hanno svolto un controllo presso 1 esercizio pubblico, ove veniva rilevata l’occupazione di 1 lavoratore “in nero”, con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e contestazione della relativa maxi-sanzione per lavoro nero. In relazione a tale verifica venivano elevate sanzioni per 6.000 euro.
  • Nel comune di Castel Bolognese, nel corso un accesso ispettivo presso 1 azienda agricola, veniva riscontrata la presenza di 1 lavoratore “in nero”, con la conseguente contestazione della relativa maxi-sanzione per lavoro nero. In relazione a tale verifica venivano elevate sanzioni per 4.000 euro circa.
  • Nel comune di Massa Lombarda, i Carabinieri del NIL di Ravenna, coadiuvati dai militari del Comando Compagnia CC di Lugo, unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna, effettuavano una verifica presso un’attività commerciale di vendita autoveicoli, dove veniva riscontrata l’occupazione di 2 lavoratori “in nero” ed il pagamento in contanti delle retribuzioni. Altresì, veniva accertata la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi, l’omessa designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e l’assenza della visita medica preventiva di idoneità alla mansione dei lavoratori occupati. Contestualmente veniva adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di personale senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro e per gravi violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con la contestazione della relativa maxi-sanzione per lavoro nero. In relazione a tale verifica venivano elevate sanzioni per circa 30.000 euro.