Il 14 aprile scorso 4 minuscoli mici di pochi giorni di vita furono buttati in un cassonetto in Corso Garibaldi ad Alfonsine. Furono salvati dalla famiglia Abbondanti, che stava portando rifiuti in quello stesso cassonetto. I gattini erano stati chiusi in un sacco nero della spazzatura e gettati insieme all’indifferenziata. Piccole creature trattate alla stregua del pattume.

Quando recuperammo i cuccioli – affermano i volontari – erano ancora bagnati e cercavano disperatamente il calore della mamma dalla quale erano stati brutalmente separati per essere destinati a morte certa. Le loro foto, diffuse sui social media e sui quotidiani locali, provocano ancora oggi, a distanza di tre mesi, tanta sofferenza e lacrime, ma anche tanta rabbia per quel gesto disumano. Per quel reato apparentemente impunito.

Per fortuna la loro è una storia andata a buon fine e che oggi raccontiamo orgogliosi. La balia Elisa, con tanto amore e tanta pazienza unitamente alla sua famiglia, li ha curati e seguiti giorno e notte per due mesi salvandoli e trasformandoli in 4 splendidi cuccioli.

Ma la storia di cui siamo particolarmente fieri è un’altra.

Grazie al lavoro svolto dalle Guardie Zoofile Enpa e dalla polizia municipale, che ringraziamo per aver immediatamente avviato le attività di indagine è stata inviata comunicazione di notizia di reato presso la procura competente. ‘E’ importantissimo denunciare questi crimini contro gli animali – afferma Pamela Pirazzoli, guardia zoofila Enpa – in quanto il livello di ignoranza e insensibilità soprattutto sui felini è molto elevato. Gli animali sono creature indifese che hanno il diritto di essere tutelate. Occorre poi aggiungere – conclude la Pirazzoli – che c’è una stretta connessione tra la violenza contro gli animali e la violenza sulle persone come gran parte della letteratura scientifica internazionale ha da anni ormai dimostrato. Chi maltratta e/o uccide animali è un soggetto socialmente pericoloso e quindi va fermato’.

Tanti altri cuccioli nel frattempo sono stati abbandonati da mani ignote, basti pensare ai 3 fratellini recuperati in una cassetta della frutta in via Pollarola a San Lorenzo, ai due cuccioli lasciati sulla ciclabile di Villa Prati, ecc. Mani che si sono nascoste nel buio per compiere il loro vile gesto. E dire che basterebbe sterilizzare i propri animali per evitare tante morti innocenti. Chiunque detenga un animale è responsabile della sua salute e del suo benessere e deve fornirgli tutte le attenzioni e le cure necessarie. Questi cuccioli, a differenza dei 4 moschettieri, probabilmente non riceveranno mai giustizia.

Ringraziamo chi ci ha sostenuto e ci sostiene ogni giorno perché la lotta al randagismo è una lotta molto dura contro l’ignoranza di chi pensa ‘tanto è solo un animale’. Buona vita a Tigro, Spumino, Rigo e Gioia, anime belle e pure!