“La sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari mettere in gravissima difficoltà l’intero settore della balneazione. Non ci aspettavamo una pronuncia così netta e perentoria che rischia di vanificare non solo il lavoro di una categoria turistica importante come quella dei gestori di stabilimenti balneari ma anche di mettere in crisi il modello romagnolo di offerta balneare della nostra costa” afferma Mauro Mambelli, Presidente di Confcommercio Ravenna.

“Sono 1.430 gli stabilimenti balneari della costa adriatica, 210 gli stabilimenti nella costa ravennate: con questa pronuncia del massimo organo di giustizia amministrativa, per tutte le concessioni balneari non c’è più certezza dopo il 31 dicembre 2023. Sono del tutto evidenti i contraccolpi che subirà il settore che fino a pochi giorni fa per legge (la legge 145/2018 promossa dall’allora ministro del turismo Centinaio) prevedeva l’estensione delle concessioni fino al 2033” prosegue Mambelli.

“Ora con la riassegnazione entro massimo due anni tramite gare pubbliche si anticipa di dieci anni uno scenario che di per sé necessita di tempi più lunghi per adeguarsi. Senza tenere conto che molti imprenditori balneari hanno investito centinaia di migliaia di euro nelle strutture per riammodernarle e riqualificarle proprio perché l’estensione al 2033 dava la possibilità di programmare interventi rilevanti sulle strutture, sempre nell’ottica di fornire un servizio qualificato e al passo con i tempi ai turisti. Siamo in una fase delicatissima: senza un intervento rapido, urgente e immediato della politica tutto ciò che era stato programmato per il settore viene vanificato col rischio di distruggere irrimediabilmente il modello balneare romagnolo” conclude Mauro Mambelli.