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Il presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi, aveva definito il caso della Berkan B lungo e difficoltoso. Da tempo il relitto della nave nella Piallassa dei Piomboni è al centro di numerose polemiche per la sua pericolosità, sia per la navigazione, sia, soprattutto, per l’ambiente. Il Meetup “A riveder le stelle” più volte si è scagliato contro la stessa Autorità Portuale chiedendo la rimozione del relitto. La nave, attualmente, si trova al centro di un contenzioso legale fra l’istituzione ravennate e il legittimo proprietario ed è al centro di un’inchiesta per disastro ambientale da parte della magistratura. Dopo le ultime settimane di silenzio, il Meetup torna ad attaccare il sistema di gestione del porto

“Torniamo ancora una volta sulla scandalosa vicenda della Berkan B, carcassa navale affondata per errata demolizione autorizzata non si sa come né da chi nelle acque del Porto di Ravenna e della contigua area di Parco del Delta del Po, SIC ZPS Pialassa dei Piomboni. Acque che arrivano fino al mare e alla Pialassa Baiona e presso cui si affacciano i “padelloni” da pesca tanto amati dai ravennati. A luglio sono stati sequestrati due quintali di vongole raccolte abusivamente nella Pialassa dei Piomboni e nel Candiano, e altri sei quintali sono stati bloccati nella Pialassa Baiona prima che venissero immessi nel mercato illegale. Visti i sistemi di tracciabilità dei canali ufficiali, i molluschi pescati dai bracconieri potrebbero essere destinati alla vendita diretta a ristoratori senza scrupoli. Nessuna informativa è stata rivolta in tal senso ai cittadini dagli enti preposti ai controlli e alla sicurezza alimentare. 

Com’è noto, data la loro sensibilità, i molluschi bivalvi vengono ampiamente utilizzati per monitorare l’inquinamento marino. Ebbene, datata 28 agosto, abbiamo ricevuto presso la sala delle nostre riunioni un’immagine agghiacciante: la Berkan B è tuttora abbandonata a sé stessa e continua a riversare liquami oleosi nelle acque circostanti. Il disastro ambientale dunque prosegue, nella completa indifferenza delle istituzioni preposte alla tutela del porto, della salubrità delle acque e dell’ambiente. Non una parola del sindaco, nonostante sia il responsabile della salute pubblica. Come abbiamo già sottolineato e documentato in tante occasioni, le panne non sono a tenuta e una parte degli olii sversati fuoriesce da esse. Abbiamo documentato avifauna morta tra le panne, a cui sono seguite le indagini della Magistratura, e la presenza di uccelli rari e in via di estinzione come le beccacce di mare, che notoriamente si cibano di molluschi (ostriche). Non osiamo pensare, quindi, quale strage si sia compiuta e quali saranno i danni inquantificabili sull’ambiente e sulla nostra salute.

Le autorità non hanno trovato migliore soluzione che transennare in luglio tutto il “cimitero delle navi”, in modo che i cittadini si possano distrarre e pensare ad altro, senza più poter pubblicare fastidiose testimonianze e filmati. A quel che ci risulta nemmeno la motonave che effettua il servizio turistico da Ravenna a Marina può più circolare nei pressi del cimitero, come invece possono fare tutte le navi commerciali. E il disastro della Berkan B continua indisturbato da ben venti mesi”.