La decisione di Galeazzo Bignami, coordinatore regionale, di abbandonare Forza Italia e abbracciare Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, scoperchia in Emilia-Romagna il vaso di Pandora del partito berlusconiano. Da tempo attraversata da contrasti fra le varie fazioni, Forza Italia sembra tornare alla guerra fra bande che aveva caratterizzato l’ultimo periodo e che era stata sedata proprio con la nomina di Bignami a coordinatore regionale del partito. Bignami sarà ora sostituito dal senatore bresciano Adriano Paroli, esponente di primo piano di Comunione e Liberazione, accolto in regione a braccia aperte da Massimo Palmizio (coordinatore regionale prima di Bignami). L’uscita di Bignami dal partito è stata oggetto di critiche da parte proprio di Palmizio nei confronti Anna Maria Bernini, figura di riferimento di Forza Italia per l’Emilia-Romagna. A difesa di Anna Maria Bernini interviene il capogruppo ravennate Alberto Ancarani, da tempo in rotta di collisione con lo stesso Palmizio. Insomma, non il clima migliore in vista delle prossime elezioni regionali:

“È fuor di dubbio che il passaggio del commissario regionale uscente di Forza Italia, Galeazzo Bignami, alla corte di Giorgia Meloni non può certo essere visto con gioia da parte di chi, come il sottoscritto milita in Forza Italia dall’immediata maggiore età. Tuttavia appare inaccettabile, molto più del cambio di casacca di Bignami, il comportamento mediatico del peggior coordinatore regionale che Forza Italia abbia mai avuto in Emilia Romagna, ovvero Massimo Palmizio. In queste ore, evidentemente per lui preziosissime ai fini di consentirgli una visibilità che aveva per fortuna perduto, egli pontifica da tv e giornali locali, non perdendo occasione per attaccare l’unica persona che è riuscita a restituire a militanti e iscritti di Forza Italia in regione voglia di combattere e di battersi, proprio dopo gli anni bui della gestione Palmizio, ovvero la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini.

Gli anni di Palmizio avevano lasciato “morti e feriti” in tutta la regione, a causa di sue scelte scellerate nelle quali nomine, incarichi e responsabilità venivano rigorosamente affidati a soggetti inadeguati e privi di consenso personale, purchè fedelissimi alla sua linea nonché a quella della sua segretaria-vicecoordinatrice tuttofare che era il vero coordinatore regionale.

Dopo una simile gestione, che fu il colpo più grave inferto a Forza Italia nella nostra regione, il venir meno di Bignami presso le nostre fila, benchè grave, sarà in ogni caso di gran lunga più superabile.

Palmizio ha fatto danni a sufficienza: torni a fare il pensionato e si sciacqui la bocca quando parla di Anna Maria Bernini”.