“Il riscaldamento globale sta accelerando. Ondate di calore dal Canada alla Russia al Medio Oriente fino al nostro paese, letteralmente in mezzo pianeta si muore di caldo, con temperature sopra le medie. Gli scienziati ci stanno mettendo in guardia, chiedono un panico attivo. Chiedono di agire per fermare la rotta del disastro. Il bilancio energetico della Terra  si sta alterando pericolosamente, trattenendo sempre più calore. Ma a Faenza, come purtroppo in tante altre città, si continua beatamente a cementificare, business as usual” il collettivo di Extinction Rebellion ha dato vita ad una nuova azione di protesta contro le cementificazioni.

“Non solo la sorte dell’orto della Ghilana è appeso ad un labile filo, ma in questi giorni i lavori tra via Montevecchi e via Volpaccino continuano. Uno sbancamento di oltre 2 ettari. Nuovo cemento, nuovi parcheggi, nuove strade e nuovi palazzi” evidenzia l’associazione.

“Tutto questo contribuisce alla bolla di calore cittadina. Case, parcheggi e cemento su un terreno fertile che potrebbe assorbire tonnellate di CO2 e dove si potevano piantare migliaia di alberi. Nelle zone alberata la temperatura si abbassa fino a dieci gradi”.

La “nuova” cementificazione sotto accusa, in realtà era però un progetto già avviato da tempo: “Sappiamo che era una decisione già presa, un progetto di vecchia data. Ma se un progetto non ha più senso di esistere ed è dannoso perché continuare? D’ora in poi, tutto questo deve finire. Ribadiamo, anche per il PUG, vogliamo consumo suolo zero.

Non saldo zero, ma zero e basta.

Non entro il 3%, ma zero e basta.

Non decementificare qui e cementificare là. Decementificare e basta.

Non si deve costruire più. Perché la terra desigillata non è terra fertile, necessita di terra da riporto e questo non è mai semplice, richiede pesanti lavori e trasporti ed emissioni (non è quindi mai a saldo zero!! )

Mettere altro cemento in città è semplicemente un atto folle, un comportamento suicida. Basta!

Per questo ieri Extinction Rebellion Faenza ha appeso cartelli di monito sul riscaldamento globale lungo il perimetro dell’area in via di cementificazione”.