“Avevate Almasri”, una scritta spray rossa e della vernice nera. Così, nella notte appena trascorsa, è stata vandalizzata la sede faentina di Fratelli d’italia, in Piazza del Popolo, sotto i portici, di fronte alla residenza municipale.
Evidente il riferimento al generale libico arrestato e poi rilasciato dall’Italia, nonostante fosse ricercato a livello nazionale, accusato di vari crimini, in particolare di aver commesso numerose torture nei confronti di migranti, compresi bambini, fermati nei loro tentativi di raggiungere le coste italiane.
Il caso è diventato ben presto politico, nazionale e internazionale. Il Governo ha risposto in Parlamento alle richieste di chiarimenti del centrosinistra, ma per voce unicamente dei ministri Nordio e Piantedosi. L’opposizione ha più volte chiesto, inutilmente, un confronto con la premier Meloni. Le spiegazioni dell’esecutivo riguardante il ricercato internazionale non hanno comunque fermato le polemiche, nè in Italia, nè a livello internazionale.
Nella notte l’atto vandalico, commentato così, stamane, dal capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi:
“Potremmo insultare, fare vittimismo, stracciarci le vesti, chiedere solidarietà, vergare pipponi accorati, invece diremo soltanto: nulla di nuovo, questa è la democrazia nel nostro paese, questa è la tolleranza nella nostra città, così come già scritta è l’impunita per coloro che hanno fatto questo.”
Farolfi: i seminatori di odio hanno colpito anche a Faenza
I seminatori di odio e di violenza hanno colpito anche in Romagna. Nella notte la sede di Fratelli d’Italia a Faenza è stata deturpata con delle scritte e vernice. Questo gesto vile ed esacrabile si inquadra nel clima di odio e di violenza che le sinistre extraparlamentari spesso spalleggiate anche da forze politiche presenti in parlamento stanno mettendo in atto per fermare il buon governo del centrodestra e di Giorgia Meloni.
Stiano certi questi loschi figuri che non ci faremo intimidire dalle loro bravate e continueremo con sicurezza la nostra attività politica e di governo a servizio dei cittadini romagnoli e di tutta la nazione.
























































